Filomena, la regina dei pomodori. Dalla città alla mostra nazionale

La scandiccese nel suo orto sociale coltiva antiche varietà che l’hanno portata tra le eccellenze italiane

Filomena, la regina dei pomodori. Dalla città alla mostra nazionale

Filomena Mezzanotte mentre mostra le sue antiche varietà di pomodori

La passione di Filomena per i pomodori. La donna di Scandicci li coltiva dal 2020, nel suo orto sociale al Vingone. Una passione che l’ha portata fino alla mostra nazionale di questo ortaggio che si è tenuta nei giorni scorsi a Reggello, e dove Filomena si è presentata con 11 varietà differenti di pomodori coltivate in proprio e da semi antichi. "Mi sono appassionata alla coltivazione di questo ortaggio – racconta Filomena – quattro anni fa quando, dopo aver partecipato al bando del comune di Scandicci, sono risultata assegnataria di un orto al Vingone. Qui sono entrata in contatto con l’associazione Seed Vicius e il suo presidente Tommaso Turchi".

L’associazione è attiva in Toscana ha attivi diversi progetti tra i queli quello degli orti sociali di Scandicci. Filomena decide di approfondire: "L’interesse per la riproduzione dei semi – racconta – è cresciuto di anno in anno; nel 2023 ho acquistato un terreno che mi ha permesso di autoprodurre, da semi riproducibili da varietà antiche, le 11 varietà che ho portato alla mostra". Come le sceglie? "Seguo le mie origine. Ce ne sono alcune che arrivano da Carpino sul Gargano, la mia città d’origine. E’ stato necessario testarli per più anni, per farli adattare alle diverse condizioni di terreno e clima di Scandicci rispetto alla provenienza. C’è ne una in particolare che mi fa davvero piacere ricordare". Quale? "La varietà di ‘Zia Santina’. E’ un pomodoro da insalata buonissimo, che mi ricorda questa mia vicina di casa di Carpino. Non era una vera zia ma qualcosa di più e ci accoglieva e deliziava al nostro arrivo di un paniere di questi meravigliosi pomodori succosi, un concentrato di sapori e profumi di quei luoghi. Ci salutava dalla sua porta di casa, felice ogni volta di rivederci. Ho conservato quei semi e li riproduco ogni anno, nel suo ricordo".

Scandicci è un centro studi per la biodiversità, ospitando al Vingone la rete dei semi rurali. La Rete lavora per realizzare una diversificazione dei nostri sistemi agricoli, partendo dalle sementi per arrivare alle diete, passando per la trasformazione e la distribuzione. In piazza Brunelleschi la Biblioteca dell’Agrobiodiversità conta non solo su un patrimonio librario, avendo anche una sezione dedicata a semi speciali catalogati che possono essere utilizzati dai coltivatori che ne fanno richiesta.

Fabrizio Morviducci