DILEONARDO BARTOLETTI
Cronaca

Filt Cgil Toscana: troppi camion dall'Officina Rfi Pontassieve, servono più treni

La Filt Cgil Toscana sollecita un cambio di modello logistico per ridurre i trasporti su gomma dall'Officina Rfi di Pontassieve.

Claudio Gani, segretario di Filt Cgil

Claudio Gani, segretario di Filt Cgil

di Leonardo Bartoletti Troppe le produzioni che viaggiano su autoarticolati per le strade. Poche quelle sui treni. L’allarme arriva dalla Filt Cgil Toscana, che chiede d’invertire completamente l’attuale modello organizzativo in relazione ai prodotti realizzati dall’Officina Rfi di Pontassieve.

In sostanza, quanto prodotto nel sito della Valdisieve, viaggia poi su circa duemila autoarticolati l’anno, contro i soli due, al massimo tre convogli ferroviari. Pochi treni, troppi camion, insomma, per una realtà che – secondo il sindacato – rileva comunque un dato positivo della crescita e del consolidamento produttivo.

Realizzata nel 1868, l’Officina fa parte di Ferrovie dello Stato da quando è stata nazionalizzata nel 1905. Oggi è una realtà che conta più di 120 dipendenti ed occupa oltre 150mila metri quadrati per produrre la componentistica dei binari. Complessivamente sono più di 1.200 i deviatori ed oltre cinquemila i giunti ogni anno spediti su tutto il territorio nazionale.

Secondo la Cgil "emerge costantemente, da alcuni anni, un dato preoccupante e poco accettabile, che è quello del numero di trasporti effettuati su gomma tramite utilizzo di autoarticolati, molti dei quali adibiti ai trasporti eccezionali".

Secondo i calcoli del sindacato, negli ultimi anni sono transitati, mediamente, all’interno dell’officina, duemila autoarticolati all’anno con una percentuale altissima di trasporti eccezionali (anche di una trentina di metri), a fronte al massimo di tre treni.

In pratica, nove-dieci autoarticolati al giorno che percorrono le strade nazionali e il tragitto dall’uscita autostradale della A1 più vicina, fino all’ingresso dell’officina, attraversando obbligatoriamente anche le strade sia centrali che periferiche del comune di Pontassieve.

"Non è più rinviabile – dice la Cgil in una nota – una discussione specifica sul tema e su come i trasporti da e per il sito produttivo debbano essere effettuati".

Questo, secondo il sindacato, anche in relazione alla collocazione logistica dell’officina, confinante con lo scalo ferroviario di Pontassieve ed in considerazione del fatto che questo sia dotato di un raccordo ferroviario attivo, perfettamente funzionante.

Nell’officina, poi, sono presenti lavoratori abilitati alle mansioni propedeutiche alla preparazione di un treno per l’invio di trasporti. In sostanza non mancherebbe nulla per sfoltire le strade e ridurre il numero dei veicoli. Su tutto questo la Cgil ha inviato una lettera alla sindaca della Città Metropolitana, Sara Funaro, all’assessore fiorentino alla Mobilità, Andrea Giorgio, alla consigliera metropolitana con delega alla Viabilità del Mugello e Valdarno Valdisieve, Sara Di Maio, ed al sindaco di Pontassieve Carlo Boni.