FIRENZE
Il pubblico ministero presente in udienza, Lucia D’Alessandro, e gli avvocati di Marco Cappato, Felicetta Maltese e Chiara Lalli, hanno chiesto l’archiviazione del procedimento per il caso di Massimiliano Scalas, 44enne toscano di San Vincenzo, affetto da sclerosi multipla che venne aiutato dai tre indagati a ricorrere al suicidio assistito in Svizzera. E’ quanto emerge dopo l’udienza di ieri mattina in tribunale a Firenze. C’è stata convergenza tra accusa e difesa nell’inquadrare la situazione di Massimiliano dentro il perimetro dell’ultima sentenza della Corte Costituzionale per quanto riguarda il requisito del "trattamento di sostegno vitale": la sopravvivenza di Massimiliano, come ha ricordato il legale di Cappato, Filomena Gallo, dipendeva dall’aiuto altrui. Il giudice, Agnese Di Girolamo, che aveva già si è riservata la decisione, che verrà comunicata alle parti con il deposito di un’ordinanza. Massimiliano venne accompagnato in una clinica svizzera da Maltese e Lalli nel dicembre del 2022. Cappato, con l’associazione Soccorso Civile, si fece carico delle spese. Al ritorno dal viaggio, i tre si autodenunciarono ai carabinieri di Firenze. Cappato, presente in aula, ha espresso la propria approvazione per la legge sul fine vita approvata dalla Toscana. E ieri, all’assemblea ospitata in consiglio regionale, l’Associazione Luca Coscioni ha presentato un pacchetto di nuove proposte indirizzate alle istituzioni regionali su temi fondamentali per i diritti civili, tra cui aborto, disabilità, cannabis terapeutica, condizioni carcerarie e democrazia partecipativa. Inoltre, entro domani arriverà il verdetto del collegio di garanzia statutaria della Regione sul ricorso contro la legge sul suicidio medicalmente assistito, approvata a febbraio. "Abbiamo fatto un lavoro che ritenevamo corretto e giusto, una legge di civiltà e grande dignità – ha detto il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo -. Abbiamo riaperto il dibattito nazionale con questa norma. Siamo in attesa del parere del collegio di garanzia statutaria: se sarà di diniego rispetto alla richiesta dei ricorrenti la legge sarà pubblicata e avremo il compito, entro 15 giorni, di far nascere le commissioni per darle seguito".