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Fine vita, il Gip si riserva di decidere sull’archiviazione delle accuse a Cappato. Raccolta firme per “Liberi subito”

Il leader dell’Associazione Luca Coscioni, insieme a Chiara Lalli e Felicetta Maltese, è indagato per “aiuto al suicidio” nei confronti di Massimiliano, 44enne di San Vincenzo, malato di sclerosi multipla

Marco Cappato all'iniziativa sul fine vita (New Press Photo)

Firenze, 23 novembre 2023 – Si è tenuta oggi l’udienza dinanzi al giudice per le indagini preliminari di Firenze (Agnese Di Girolamo), per decidere sulla richiesta di archiviazione formulata dal procuratore Carmine Pirozzoli, in relazione al procedimento a carico di Marco Cappato, Chiara Lalli e Felicetta Maltese, indagati per il reato di “aiuto al suicidio” nei confronti di Massimiliano, 44enne di San Vincenzo, malato di sclerosi multipla.

Il Giudice per le indagini preliminari ha dato 15 giorni al Pubblico ministero per il deposito delle contromemorie e si è riservata di decidere.

"Noi andiamo verso un'azione di massa, con numeri che diventano sempre più grandi, non per volontà ideologica ma perché la realtà sociale del fine vita e dell'importanza di scegliere sulla propria vita diventa ogni giorno più importante. Se non saremo fermati noi andremo avanti, non è un problema di consenso o propaganda". Così Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, intervenendo durante una conferenza stampa sulla raccolta firme per una legge di iniziativa popolare in Toscana. "Siamo partiti sei anni fa con dj Fabo, prima ci sono stati Welby ed Englaro, poi è successo quello che è successo. A quel punto le persone per cui sono intervenute sono diventate dieci, cinque hanno ottenuto legalmente il suicidio con la sentenza della Corte costituzionale, altre cinque sono state accompagnate in una clinica. Quattro i tribunali coinvolti, Firenze, Milano, Bologna e presto Roma per il caso di Sibilla. Ad oggi ci sono 35 persone potenzialmente associate per delinquere nell'associazione di cui sono il responsabile legale".

Nel frattempo, prende il via anche in Toscana la raccolta firme per la proposta di legge popolare regionale "Liberi Subito", elaborata dall'Associazione Luca Coscioni, per regolamentare l'aiuto medico alla morte volontaria: la proposta di legge interviene in materia di organizzazione sanitaria per garantire tempi e procedure certi a chi, nel rispetto di quanto previsto dalla sentenza 242/2019, richiede al Sistema sanitario nazionale le verifiche sulle proprie condizioni per avere accesso all'aiuto medico alla morte volontaria, il cosiddetto ''suicidio assistito''. L'obiettivo è raccogliere almeno 5.000 firme autenticate e certificate di cittadini residenti nel territorio regionale entro la fine di marzo 2024. Lo scopo è quello di arrivare a una normativa di attuazione (procedure e tempi), secondo i principi dettati dalla Corte Costituzionale (sentenza 242/2019), per accedere alla morte volontaria attraverso l'auto somministrazione del farmaco letale. Una volta raccolte e depositate le firme necessarie potrà iniziare l'iter di discussione, avendo già la Regione dichiarato ammissibile la proposta di legge, ossia rientrante nelle competenze regionali.