
Fino a Firenze per una visita medica "Sprechi e paradossi nella gestione"
Meglio far venire un medico a Borgo San Lorenzo, o far viaggiare, per la visita medica, 450 dipendenti dal Mugello a Firenze? La risposta parrebbe scontata, e invece no: lo denuncia la Cisl Sanità, con il suo responsabile interprovinciale Andrea Ferrini e con Giulia Vichi, referente della Cisl Funzione Pubblica Sanità della Zona Mugello. "Siamo alle solite – dicono –: l’Asl Toscana centro ancora una volta non si smentisce". La questione è semplice, e anche assurda. "I dipendenti della sanità del Mugello, che per poter svolgere la loro professione hanno l’obbligo di sottoporsi a una visita periodica davanti al medico della medicina preventiva, dal prossimo primo settembre saranno obbligati a spostarsi dal Mugello a San Salvi".
Finora il medico dipendente dell’Usl che faceva questo servizio aveva sede a Borgo San Lorenzo, e lì i dipendenti – salvo alcune categorie che dovevano andare per esami specifici a Firenze – si recavano per la visita. Tra breve, invece, il nuovo medico resterà a Firenze, nella sede di San Salvi, e dovranno essere i Mugellani ad andare a Firenze.
Alla visita si andrà con gli automezzi dell’azienda, e si formeranno gruppi di 4-5 per ottimizzare l’uso dell’auto. Quindi perdite di tempo e maggiori spese. "Non c’è alcuna logica in questa scelta – protestano Ferrini e Vichi -, e l’Asl non tiene in considerazione né il disagio arrecato ai lavoratori che si dovranno spostare, lasciando il posto di lavoro per intere mattinate con i mezzi d’azienda, né i costi di questa cosa, con le spese della benzina per le auto aziendali e l’usura delle stesse. Son soldi pubblici, ricordiamolo. Se manca il medico competente da mandare a Borgo San Lorenzo, l’Asl si attivi per trovarlo e risolvere il problema".
E non è il primo caso di "transumanza", alla quale l’Asl costringe i propri dipendenti. Ad esempio, anche i corsi di formazione obbligatoria non si organizzano più in Mugello: invece di far spostare uno o due docenti, si fanno muovere decine di dipendenti. E la meta più frequente è Empoli. Non sarebbe più semplice e meno dispendioso organizzare in loco i corsi?
Paolo Guidotti