Firenze, 29 marzo 2024 - A Stefano Pioli sembrerà di riaprire il cassetto del dolore. Che da sei anni custodisce gelosamente dentro di sé. Perché per lui sarà impossibile dimenticare i giorni della scomparsa di Davide Astori, il suo capitano. L'uomo che lui stesso aveva scelto per rappresentare la squadra. Un leader buono, gentile ma diretto. Capace di rapportarsi a lui con una semplicità che lo rese indispensabile in un periodo di scetticismo intorno al progetto tecnico viola. Astori e Pioli furono i primi a crederci. E Pioli, che da quel marzo 2018 ha stretto un rapporto quasi fraterno con i tifosi viola (anche domani sera sarà sicuramente acclamato dalla Fiesole come è successo in passato) Davide lo porta sulla pelle, con quel tatuaggio (la sigla #DA13) divenuto poi simbolo della ripartenza. Quella stessa ripartenza che oggi è chiamata a ingranare la Fiorentina. Dopo nuovi giorni difficili e di dolore. Stavolta è mancato un direttore generale che di fatto faceva parte del gruppo squadra, sempre a contatto con i suoi giocatori, pronto a difenderli davanti a tutto e tutti. Oggi il tecnico del Milan, Stefano Pioli, ha parlato così in conferenza stampa: "Purtroppo non è la prima cosa che succede alla Fiorentina. Firenze e i tifosi viola sono incredibili nel compattarsi nelle difficoltà. Quando superi certi lutti diventa un ambiente coeso, compatto: una grande famiglia. Troveremo uno stadio particolare, il ricordo di Joe Barone è ancora vivo, ha fatto tantissimo per la Fiorentina in questi anni. Poi sarà una partita difficile". Ecco perché sono tornati alla mente di tutti quei giorni maledetti del 2018, quando l'attuale tecnico del Milan prese il gruppo sotto braccio e lo portò fuori dal dramma. Poi l'analisi tecnica di Pioli è lucida e puntuale. "La Fiorentina è forte in casa, ha perso solo con l'Inter. Le difficoltà sono dovute anche all'ambiente. Domani vogliamo fare meglio delle ultime volte che siamo stati a Firenze. La Fiorentina non ha i quinti, ma ha giocatori esterni offensivi veloci e terzini che spingono, quindi dobbiamo essere molto compatti. Mi aspetto una Fiorentina aggressiva che attacca con grandi giocatori. Sono cose che vorremmo fare pure noi, poi la partita la deciderà la qualità dei singoli giocatori". Lo spazio al campo come ultima cosa, prima ci sarà un turbinio di emozioni al Franchi. Nella prima senza Joe Barone, dove nella mente e nel cuore di Pioli (e non solo) rifarà capolino anche Davide Astori. Alessandro Latini
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