STEFANO BROGIONI
Cronaca

Fiorentina sconfitta in tribunale: “Stop ai lavori danneggia il Comune”

Il giudice decide sul ricorso d’urgenza presentato dai viola: "Non c’è soluzione che garantisca campionato e massimo ritorno economico possibile". Per il club perdite annuali fino a 12 milioni

Firenze, 25 luglio 2024 – La sospensione dei lavori al Franchi comporterebbe "un sicuro e concreto pregiudizio" per il Comune di Firenze, "che vedrebbe sfumare un’occasione, forse irripetibile, di riqualificazione di una struttura di sicuro pregio culturale attuata mediante investimenti pubblici per circa 150 milioni di euro".

Sono le motivazioni contenute nell’ordinanza con cui il giudice del tribunale civile di Firenze, Pasqualina Principale, ha respinto il ricorso d’urgenza presentato dalla Fiorentina per bloccare il restyling dello stadio di Campo di Marte. Il provvedimento, richiesto dai legali della società di Commisso (gli avvocati Silvio Martuccelli, Alessandro Aniello e Ludovica Baduini di Roma) era stato discusso nell’udienza del 18 luglio. E ieri il giudice ha sciolto la riserva. "Appare difficile - argomenta Principale - ipotizzare soluzioni diverse da quella di continuare ad utilizzare lo stadio Franchi, che possano contestualmente garantire il regolare svolgimento del campionato e il massimo ritorno economico possibile, poiché le altre strutture sportive presenti sul territorio non possiedono la medesima capienza del Franchi, seppur ridotta a causa dei lavori". Il tribunale, si legge nelle dieci pagine dell’atto, ha ben presente le le esigenze dei viola "di predisporre una programmazione economica a lungo termine, vitale per effettuare gli opportuni investimenti", ma, secondo lo stesso tribunale, non è la sospensione dei lavori (e la "correlativa penalità di mora") "lo strumento adatto a tutelare questa esigenza".

Il ricorso dei viola. Il 18 luglio i legali della Fiorentina hanno spiegato che la riqualificazione del Franchi è stata disposta "unilateralmente e repentinamente" dal Comune. L’inizio dei lavori, secondo la Fiorentina, ha causato "danni irreparabili dovuti principalmente alla mancata copertura finanziaria dei costi di realizzazione, con l’effettivo pericolo di una cantierizzazione sine die dello stadio, che esporrebbe detta società ad una diminuzione degli introiti complessivamente derivanti dalla gestione della struttura, tali da comportare, nel lungo periodo, rischi per la stessa sopravvivenza della società". La Fiorentina accusa Palazzo Vecchio di aver mancato di "leale collaborazione buona fede" con "l’improvvido avvio dei lavori", non avendo concordato un cronoprogramma "chiaro e definito" che avrebbe permesso "un’adeguata gestione economica del club", trovatosi stretto tra le ruspe che si stavano mettendo in moto e l’iscrizione al prossimo campionato. La non piena utilizzabilità dello stadio, conclude la Fiorentina, comporta una perdita economica "stimata in 8-12 milioni di euro annuali".

La replica di Palazzo Vecchio. Ma il Comune, in aula, ha risposto che il Franchi "necessitava di urgenti e improcrastinabili lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza" e che la violazione degli obblighi di correttezza e buona fede sarebbe "platealmente smentita dalle numerose interlocuzioni avviate e tenute" con la Fiorentina, "mediante le quali l’ente pubblico teneva costantemente informata la società sportiva circa le varie fasi di attuazione del progetto di riqualificazione". "Il tutto, però, facendo sempre presente che il Comune non intendeva e non poteva rinunciare alla realizzazione della riqualificazione, pena la perdita degli ingenti finanziamenti pubblici già stanziati".

Nodo fondi. Il giudice, infine, è intervenuto anche sul braccio di ferro delle coperture finanziarie. "Dal contesto documentale emerge come la prospettata incapienza delle fonti di finanziamento appaia solo come un’eventualità - si legge nell’ordinanza -, riferendosi in ogni caso ad opere aggiuntive, che non tolgono agli interventi finanziati la loro autonomia e funzionalità". Il tribunale, comunque, fa un assist alla Fiorentina per quanto riguarda le possibili perdite: "Le conseguenze meramente economiche sono, per definizione, sempre risarcibili, specie se allocabili in capo ad un soggetto certamente solvibile qual è il Comune di Firenze". Adesso non resta che capire se ci sarà un secondo tempo di questa partita.