Firenze, 29 agosto 2018 - A Firenze 478 residenti sono stati sfrattai dai turisti. Per la precisione, sono state costrette a lasciare l’abitazione di una vita, 209 famiglie del centro storico, 71 dell’area Unesco e 198 che vivono nel Comune di Firenze. Proprio così: quasi 500 persone dal 1 ottobre 2017 al 30 giugno 2018, e quindi in nove mesi, si sono trasferite per fare spazio ad affittacamere e Airbnb. I dati sono stati raccolti dal Sunia di Firenze (Cgil).
Il business di chi investe in affitti turistici sta letteralmente esplodendo: sono sempre di più gli imprenditori che trasformano i loro immobili in strutture ricettive. Sono i numeri a descrivere la portata del fenomeno: se nel 2014 erano 4.659 le locazioni turistiche, nel 2015 sono diventate 8.778, nel 2016 13.402 fino a toccare quota 18mila nel 2017.
«Un mercato che sta mangiando a ritmo del 20% annuo gli affitti per il mercato dei residenti» spiega Laura Grandi, presidente del Sunia che segue da tempo e con preoccupazione quanto sta accadendo. «Bisogna assolutamente fare qualcosa – riprende -, il rischio è che il centro perdi del tutto la sua identità. Ci arrivano ogni giorno decine di segnalazioni di persone che hanno difficoltà a trovare una casa con un contratto stabile».
Agli sportelli del Sunia, si rivolgono fiorentini, famiglie, giovani coppie ma anche studenti e lavoratori fuori sede. Persone che devono lasciare il proprio alloggio, cambiare scuola e abitudini. Basti pensare che il centro di Firenze è la seconda città, dopo Parigi, per numero di alloggi offerti in rapporto al numero di residenti, sulla piattaforma Airbnb.
«Per non parlare dei proprietari che hanno a che fare con inquilini che non riescono a pagare in regola il canone perché troppo alto – sottolinea Laura Grandi –, non ci pensano due volte a buttarli fuori spiegando chiaramente che avrebbero riaffittato a turisti. Dal 1 giugno 2017 al 30 giugno 2018 sono 242 le persone con sfratto che sono state mandate via per fare spazio a visitatori mordi e fuggi, senza concedere nemmeno pochi giorni per saldare i conti». Infatti, secondo Cna - Edilizia e lapidei, a Firenze circa il 70% delle ristrutturazioni di immobili riguardano proprio la conversione di appartamenti in case vacanza o Airbnb.
«Crediamo che circa il 70% di questo tipo di affitti non sia del tutto a regola. Si tratta di un mercato che per certi versi continua a rimanere in una zona d’ombra. Per questo chiediamo controlli a tappeto e una cabina di regia che metta insieme tutti gli operatori per sconfiggere questo fenomeno che sta trasformando le città d’arte in musei a cielo aperto. Non capiamo perché gli alberghi debbano rispettare ed attenersi a una serie di regole mentre questo altro tipo di offerta no. Crediamo che per quanto riguarda i proprietari che affittano più immobili si debba iniziare a pensare che ci troviamo di fronte a un reddito di impresa» sottolinea Grandi.