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Fiorenza e quei problemi con il Fisco: "Solo falsità, chiarirò tutto al Csm"

Il giudice tributario accusato di avere un debito da 830mila euro: martedì il plenum dell’organo di autogoverno. Lui si difende: "Non c’è stata evasione, è una storia complessa in cui io sono stato danneggiato da una banca".

Fiorenza e quei problemi con il Fisco: "Solo falsità, chiarirò tutto al Csm"

"Non si tratta di evasione, ho sempre dichiarato i miei redditi, e martedì prossimo farò luce su tutto di fronte al plenum del Csm tributario". Non usa mezzi termini il giudice tributario e membro laico in quota Lega del Consiglio, Giorgio Fiorenza, che ieri è stato oggetto di un articolo del Fatto Quotidiano, nel quale viene accusato di avere sulle spalle cartelle esattoriali da oltre 830mila euro che avrebbero portato l’Agenzia delle entrate a chiedere il pignoramento presso terzi.

"Sto risolvendo tutta la questione – continua Fiorenza –, non c’è stata evasione, è una storia complessa in cui io sono stato danneggiato da una banca, che ho denunciato e da cui aspetto i risarcimenti".

Il giudice fiorentino, che si preparava a fare il presidente della commissione contenziosi, rigetta quindi tutte le accuse del giornale romano, sottolineando anche che ad oggi non ha ricevuto nessun "avviso di pignoramento o notifica di un procedimento nei miei confronti", chiosa ancora. La sensazione che si respira nell’entourage di Fiorenza è quella che con l’uscita di ieri, il Fatto abbia voluto colpire ai piani alti della gerarchia leghista. L’articolo spiega che Fiorenza "è debitore per un ammontare di 832mila euro, comprensivo degli interessi di mora e degli oneri di riscossione, nonché degli accessori di legge".

Mentre, continua l’articolo, la postilla del documento delle Agenzie delle entrate citerebbe: "Sono inutilmente trascorsi i termini per il pagamento delle somme indicate negli atti, ovvero nelle cartelle di pagamento".

Gli avvisi sarebbero infatti stati notificati a partire dal 2010 e ad oggi l’obiettivo degli esattori, secondo il Fatto, sarebbe quello di "incamerare almeno le somme che il consigliere percepisce per il nuovo incarico istituzionale".

Anche su questo punto, però, Fiorenza dà la sua versione: "C’è una documentazione reale che chiarirà tutta la faccenda – chiosa –, ho sempre pagato con regolarità, fino a quando è iniziato il contenzioso con un istituto bancario, che dovrà risarcirmi per circa il doppio di quello che devo versare io".

Tutto rimandato a martedì prossimo, quando il giudice spiegherà sotto ogni aspetto la sua situazione con il fisco.

P.M.