FiPiLi, multa annullata: "Autovelox illegittimo"

A sei anni dalla contravvenzione, la Cassazione dà ragione all’automobilista ’pizzicato’ per eccesso di velocità

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Quella multa è carta straccia. E così la Corte di Cassazione condanna la Città Metropolitana di Firenze a pagare 3300 euro dichiarando "inammissibile" il ricorso presentato dallo stesso ente pubblico. La vicenda comincia nel novembre del 2016 e ha come protagonista il fiorentino Pier Luigi Ciolli, uno dei tanti automobilisti che si trovano quotidianamente a percorrere la Strada di grande comunicazione. L’occhio elettronico posizionato al chilometro 21 in direzione Pisa-Livorno, all’altezza di Montelupo Fiorentino, registra il superamento dei 90 chilometri orari; scatta la contravvenzione. L’eccesso di velocità a 105 costerebbe a Ciolli 160 euro.

Ed è qui che comincia l’iter burocratico con il ricorso dell’automobilista contro la sanzione. Sei anni dopo, la Cassazione conferma la sentenza di appello che aveva annullato il verbale di violazione del Codice della Strada. L’opposizione di Ciolli dunque è fondata, il verbale contestato viene annullato. I motivi di ricorso presentati sono diversi e tutti di natura tecnica. E’ l’avvocato Marcello Viganò che ha curato il ricorso a illustrarli. "Avevamo contestato la tipologia di strada; sul tratto inquisito non è possibile un controllo elettronico della velocità. Per legge infatti l’autovelox può essere installato solo su alcuni tipi di strade. Riteniamo che la Fi-Pi-Li non sia di tipo extraurbano secondario come invece l’ha qualificata la Città Metropolitana, ma che anzi abbia le caratteristiche di extraurbana principale". Tra le varie implicazioni, secondo il legale, c’è quella del limite di velocità, che dovrebbe essere imposto a 110 chilometri orari. E non finisce qui. Farsi annullare una multa presa dall’autovelox infatti, potrebbe essere, come in questo caso, questione di centimetri. Quelli della banchina, la parte di strada tra la linea bianca al margine della carreggiata. Un segmento d’asfalto che, lungo la strada dove è posizionato l’autovelox, deve garantire almeno la sosta di emergenza di un veicolo. In caso contrario, addio multa. Ecco un altro dei requisiti che hanno consentito l’annullamento della sanzione a Ciolli.

E ancora: "quando si installa un dispositivo elettronico - prosegue l’avvocato - si devono rispettare le indicazioni fornite dalla direttiva del Ministero dell’Interno. Deve essere presentato uno studio sulla pericolosità del tratto. Quanti incidenti sono accaduti negli ultimi 5 anni, a causa dell’eccesso di velocità? Che caratteristiche di traffico ha quella strada? Tutti argomenti oggetto di una documentazione istruttoria che sta dietro a ogni autovelox e che spesso non c’è, o se c’è è carente". "La sentenza - fa notare, infine, il legale - è una pronuncia che dovrebbe indurre la Città Metropolitana a rivedere la regolamentazione della circolazione sulla FI-PI-LI anche per evitare ulteriori condanne alle spese processuali".

Y.C.