REDAZIONE FIRENZE

Firenze, aggressione ragazzino alle Case Minime, botte e calci

Il 17enne stava ascoltando musica con amici quando un gruppetto di tunisini ha rubato loro la cassa bluetooth

Rovezzano, il luogo dell'aggressione

Firenze, 26 agosto 2023 – Non sarebbe stata una coltellata, ma una botta tirata a un vetro, la causa della grossa ferita al braccio che ha richiesto venticinque punti di sutura. È quanto emerge dal racconto della vittima della rissa di stanotte alle Case Minime, nel rione di Rovezzano a Firenze, un ragazzo di 17 anni fiorentino con problemi psichiatrici.

Secondo quanto riferito dal ragazzo, ancora sotto forte choc aggravato dalla sua patologia, era con degli amici ad ascoltare la musica tramite una cassa bluetooth ai giardinetti davanti alla Stazione di Rovezzano, tra mezzanotte e mezzo e le una di ieri notte.

Davanti a loro c’era un gruppetto di quattro tunisini, già noti tra gli adolescenti del rione perché avevano già provocato in passato, cercando il litigio, e avevano infastidito anche delle ragazzine. A un certo punto i tunisini si sarebbero alzati e avrebbero rubato la cassa bluetooth appoggiata in terra.

Un amico della vittima è andato a chiedere ai quattro bulli di renderla ed hanno iniziato a malmenarlo. Il ragazzo disabile si è alzato per dire ai quattro delinquenti di smetterla, al che sarebbe stato atterrato a cazzotti e poi preso a calci in viso.

A quel punto, spiega la famiglia, per i suoi disturbi di gestione dell’emotività, sarebbe andato in forte stato di agitazione cominciando a colpire alla cieca, tanto che avrebbe cercato poi di correre incontro in maniera minacciosa anche ai poliziotti intervenuti in suo soccorso.

Durante quel momento di agitazione avrebbe impattato contro un vetro infrangendolo ed è lì che dovrebbe essersi causato la ferita al braccio. Ovviamente in quel momento la vittima non era in sé, ma era entrato quasi in ‘modalità sopravvivenza’, reagendo spiega la famiglia in maniera istintuale e non razionale a causa della sua disabilità, tanto che in un primo momento le forze dell’ordine avevano pensato che fosse lui l’aggressore. Il ragazzo è stato portato in pronto soccorso e curato, e attualmente è a casa, traumatizzato e agitato per l’accaduto.

Molti vicini sarebbero accorsi in suo soccorso, mentre altri si sarebbero messi a cercare di acciuffare gli aggressori che si erano dileguati di là dalla ferrovia. Nel giardino si è tenuta poi una riunione di protesta per la situazione sempre più tesa, causata dal gruppo di nordafricani che spacciano, bivaccano e ingaggiano litigi continui con i ragazzi del quartiere, oltre ad occupare varie strutture della zona. Una volta andata via la polizia, il gruppetto di facinorosi riparati dall’altra parte dei binari e nascosti dalla vegetazione, avrebbe tirato sassi sui residenti riuniti nel giardino.

Un episodio, denunciano i residenti, che è solo l’apice di una situazione critica che va avanti da anni e per cui chiedono soluzioni, riscontrando loro malgrado solo aggravamenti.

Carlo Casini