MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

Firenze, al via la nuova serie podcast sui monumenti ‘Il Duomo in un caffè’

Sarà Francesco Migliaccio, voce della serie podcast di grande successo Demoni urbani, a condurre la serie dal 12 agosto

Il Duomo di Firenze (foto Ansa)

Il Duomo di Firenze (foto Ansa)

Firenze, 9 agosto 2024 - Dopo “La Congiura dei Pazzi” e “Voci di Donne”, l’Opera di Santa Maria del Fiore lancia la nuova serie podcast “Il Duomo in un caffè. Storie d’arte e di vita a Firenze” prodotto con Orange Media Group. Undici puntate, della durata di circa dieci minuti ciascuna, disponibili in blocco dalle ore 9.00 di lunedì 12 agosto 2024 su Spotify e le maggiori piattaforme podcast, accessibili anche da un’apposita sezione del sito dell'Opera: https://duomo.firenze.it/it/868/il-duomo-in-un-caffe . Nello stesso tempo che si impiega a gustare un caffè alla mattina, Francesco Migliaccio - voce della serie podcast di grande successo Demoni urbani - accompagna l’ascoltatore alla scoperta di storie di bellezza e ingegno, guerra e arte, catastrofi e conquiste, misteri e scoperte sui monumenti del Duomo e della città di Firenze. Dalla creazione del David di Michelangelo all’alluvione del 1966, passando per la ricerca della tomba perduta di Giotto, il cantiere della Cupola di Brunelleschi, gli esperimenti di Gugliemo Marconi in Duomo, la seconda guerra mondiale e il salvataggio delle Porte del Battistero e di altre opere d’arte e la storia dei fulmini caduti sulla Cupola. Un modo per conoscere vicende poco note o dimenticate ma che fanno parte del patrimonio della Cattedrale di Firenze e della città.  Tra le undici puntate ne riassumiamo due: “Gli esperimenti di Marconi nel Duomo di Firenze” e “La scoperta dell’antico Duomo di Firenze e la ricerca della tomba perduta di Giotto”. È il 1913 quando Gugliemo Marconi decide di utilizzare la Cupola del Brunelleschi per verificare se le onde hertziane che provengono da stazioni lontane abbiano la potenza di attraversare i muri. Marconi che aveva vissuto da bambino a Firenze con la madre, torna nella città toscana, oramai adulto e acclamato uomo di scienza - quattro anni prima aveva ricevuto il Premio Nobel per la Fisica - dove rimane affascinato dalla Cupola del Duomo e incontra Padre Guido Alfani, direttore dell’Osservatorio Ximeniano, un uomo altrettanto versato nella scienza e guidato da una genuina passione per la scoperta. Sarà, infatti, Padre Alfano a chiedere i permessi e a condurre gli esperimenti in Duomo secondo le indicazioni di Marconi. Nonostante la costanza dimostrata durante gli esperimenti, gli apparecchi a disposizione di Padre Alfani risultano comunque insufficienti come spiegherà a Marconi chiedendo l’invio di “apparecchi più precisi e suscettibili di misura”. Nonostante ciò, l’esperimento può essere considerato positivo in quanto riesce a captare linee di Madrid, Parigi, Norddeich, una stazione ad onda musicale di Landenberg e tante altre ancora. La scoperta dell’antico Duomo di Firenze e la ricerca della tomba perduta di Giotto. Dal 1965 al 1973 la Soprintendenza effettua una grande campagna di scavi sotto la cattedrale di Firenze che porta alla luce i resti dell’antica Chiesa di Santa Reparata, il più antico centro di devozione del Cristianesimo a Firenze. Nel pieno degli scavi sono numerosissime le tombe, le lastre tombali e le ossa riportate in superficie. Di certo tra queste devono esserci anche quelle appartenenti a Giotto, ma quali sono? Alla sua morte, nel 1337, Giotto fu sepolto nelle cripte dell’antica basilica che verrà distrutta nel 1379. Da quel momento se ne perdono le tracce. Inizia così il mistero attorno ai resti del grande pittore. Se già si concordava sul fatto che l’artista fosse stato sepolto in Santa Reparata “con grande onore”, come riporta lo scritto del suo contemporaneo Giovanni Villani, altrettanto non si può dire sul luogo esatto della tumulazione. In risposta a questo quesito, prende piede l’ipotesi della Tomba 78 che nasce in corrispondenza del ritrovamento di quella di Brunelleschi, riemersa dagli scavi nell’estate del 1972. Poiché l’epitaffio murale di Brunelleschi indicava approssimativamente la posizione della sua sepoltura, allora anche il rinvenuto epitaffio di Giotto doveva indicare la posizione della sua tomba. La notizia del ritrovamento è sensazionale, ma nel 2000 il caso viene riaperto da un articolo de La Repubblica, che confuta l’ipotesi della Tomba 78. L’articolo è firmato dal Professor Franklin K. Toker - docente di Storia dell’arte e dell’architettura all’Università di Pittsburgh, ed ex responsabile degli scavi archeologici del Duomo a partire dal 1969. Il Professor Toker ha nuove prove che collocano i resti dell’artista in un altro punto della cattedrale. Per lui, la Tomba 78 non può essere quella di Giotto e porta a supporto di questa tesi 5 indizi fondamentali. Tra questi le indicazioni del Vasari che collocano il monumento commemorativo a Giotto “a sinistra entrando in chiesa”, cioè sul lato nord del nuovo Duomo. La guida di Firenze di Francesco Bocchi, del 1591, conferma questa affermazione invitando i lettori a cercare il monumento di Giotto sulla parete nord. Perché allora, l’epitaffio è stato trovato durante gli scavi sulla parte sud? È stato spostato nel 1622 e debitamente registrato dalla guida del Bocchi del 1677. Se dunque l’epitaffio è stato spostato, lo stesso non vale per il sepolcro, che si deve trovare ancora nella zona nord. Due tombe, collocate in quest’aria, sono le principali indagate. Tra le due Toker individua quella di Giotto nella numero 34, per una serie di motivi storici e scientifici. Purtroppo durante gli scavi degli anni ’70 tutte le tombe della parete Nord del Duomo sono state abbattute e i resti rinvenuti portati nel cimitero di Trespiano a Firenze. Ed è qui dunque che riposano le ossa di Giotto? Il Duomo in un caffè. Storie d’arte e di vita a Firenze Una serie originale podcast di Opera Santa Maria del Fiore, Scritto da: Alice Lopresti, Jessica Masi, Morena Rossi, Simone Spoladori. Prodotto da: Opera di Santa Maria del Fiore - Orange Media Group. Le puntate: Lavorare nel cantiere della Cupola di Brunelleschi: sicurezza e innovazione, Il David. La creazione del gigante di Michelangelo. I Capitani di Guerra nel Medioevo: Giovanni Acuto. L’alluvione di Firenze del 1966. La seconda guerra mondiale e il salvataggio delle Porte del Battistero e di altre opere d’arte. Domenico di Michelino e l’esilio di Dante. La Pietà Bandini: l’opera più tormentata di Michelangelo. Gli esperimenti di Marconi nel Duomo di Firenze. La scoperta dell’antico Duomo di Firenze e la ricerca della tomba perduta di Giotto. Fallimenti e successi delle macchine di Brunelleschi. I fulmini sulla cupola di Brunelleschi. Maurizio Costanzo