CARLO CASINI
Cronaca

Firenze, assemblea sulla sicurezza infuocata al circolo di San Quirico a Legnaia

Al convegno organizzato dal Pd un acceso confronto con il Comitato Quartiere 4. Un presidio di protesta accoglie l'assessore Giorgio, ma il partito risponde: "Nonostante le divergenze, il nostro obiettivo resta unico: lavorare insieme per un ambiente sicuro e inclusivo"

Confronto acceso al circolo tra cittadini e istituzioni

Confronto acceso al circolo tra cittadini e istituzioni

Firenze, 26 ottobre 2025 - Tensioni, lunedì sera, alla casa del popolo di San Quirico a Legnaia, dove si teneva il convegno organizzato dal circolo Pd di Legnaia, San Quirico e Ponte a GreveDiritto alla sicurezza e integrazione: per una comunità inclusiva’.

Il presidio del Comitato 4 davanti al circolo

Davanti al circolo di via Pisana 576, ad accogliere gli esponenti del partito democratico, un presidio di una trentina di membri del Comitato Quartiere 4, la stessa formazione civica che due settimane fa ha organizzato la manifestazione di oltre 400 persone che hanno sfilato al centro commerciale Esselunga di via Canova. Tra i relatori l’assessore alla Sicurezza urbana Andrea Giorgio e i dimostranti lo hanno atteso all’ingresso con cartelloni inneggianti alla sicurezza. “Siamo qui per ricordare all'assessore Giorgio che ha dei doveri nei confronti della cittadinanza, in quanto lui è l'assessore alla Sicurezza ed è palese il fatto che in questo quartiere ci siano dei problemi relativi proprio alla sicurezza dei cittadini, per cui è lui che è chiamato in questo momento a doverne rispondere – ha spiegato dal presidio fuori della Casa del popolo il presidente del comitato Alessandro Biggio –. La nostra presenza è semplicemente per far capire che ci siamo, che siamo attenti e che vogliamo che qualcosa sia fatto; poi saranno loro a farlo, noi li chiamiamo a risolvere il problema, sappiamo che non sarà veloce, ma devono risolverlo. Dopo la manifestazione abbiamo visto un po’ di presenza e di pattugliamento nel quartiere, questa cosa è positiva e la riconosciamo, ma non basta”. Tutti tra i manifestanti sono stati toccati dalla delinquenza nel quartiere e le voci si moltiplicano: “Abito in zona piazza Paolo Uccello, mi è stata rubata una macchina e ho subito furti nella nuova auto tre volte, non sono più libera neanche di portare fuori il cane dopo cena, devo andare a riprendere mia figlia alla fermata la sera quando torna da lavorare perché è pieno di stranieri che importunano”, racconta Simonetta Quieti. “Al giardino del Saletto si drogano e prostituiscono a cielo aperto”, lamenta Giancarlo Antolini. “In piazza dei Tigli siamo in balia di ladri e malfattori”, testimonia Barbara Sciullo.

Il convegno per analizzare le cause dei problemi di sicurezza

L’evento organizzato dal Pd però è proprio per riflettere sulla tematica, spiega il segretario della locale sezione Francesco Cicculli: “La nostra volontà è quella di aprire a degli interventi tecnici che ci possano dare una visione con la consapevolezza delle diverse sensibilità su questi temi. La sicurezza è un elemento fondamentale e l'integrazione passa anche dalla sicurezza e dalla percezione della sicurezza intesa come un diritto, molto sentito in questo momento. Come Pd non ci nascondiamo rispetto a questi temi speriamo che sia un dibattito partecipato”, auspica. Tra gli organizzatori anche l’assessora al Decoro urbano Caterina Biti, stavolta però in veste di militante della locale sezione del Partito democratico: “Questo è anche il mio circolo – spiega – Abbiamo voluto organizzare una serie di eventi su vari temi e abbiamo scelto questo come primo per cercare di affrontare il complesso tema della sicurezza dalla parte che a noi è più cara, cioè quella dell'inclusione e dell'integrazione, perché pensiamo che la sicurezza e la legalità vadano insieme anche alla necessità di una comunità inclusiva, di una comunità in cui tutti siano accolti con delle regole ovviamente, ma che non lasci per strada nessuno perché poi chi è per strada è pronto anche a delinquere o va incontro a cattive compagnie che ne approfittano”.  

L’arrivo dell’assessore Giorgio

All’arrivo di Giorgio il muro di cartelloni “sicurezza” e “articolo 54 del Tuel” dei manifestanti lo accoglie. L’assessore si intrattiene un quarto d’ora a confrontarsi con loro:

“Ci facciamo portavoce di quello che chiedono i cittadini, ma la sicurezza è una questione che viene discussa decisa e governata dalla Prefettura insieme alla Questura – afferma l’assessore – Noi diamo una mano da un lato portando in quel contesto i bisogni che emergono in un confronto continuo. All’ultimo Cosp ho chiesto che fosse presente anche il presidente del Quartiere 4 Mirko Dormentoni. Abbiamo chiesto un focus su varie zone del quartiere, in particolare quella di via Canova. Oggi (ieri, ndr) sono state denunciate tre persone di quelle che facevano i furti all'Esselunga, sabato un’altra”.

“Abbiamo chiesto a Roma una maggiore presenza delle forze dell'ordine sul territorio e ci hanno promesso di mandarne alcuni in più, noi abbiamo assunto cento agenti tre mesi fa e altri cento li assumiamo ora...”, ma puntualizza l’assessore, “la polizia municipale fa tanti lavori, in questi casi quando fa sicurezza e ordine pubblico è gestita dalla Questura e dalla Prefettura e noi siamo a disposizione”, anche se ricorda, “la municipale non ha neanche l'indennità di forze di pubblica sicurezza, che invece hanno gli agenti della polizia di Stato, né la formazione né lo stipendio adeguato”. “I problemi degli ultimi anni sono fondamentalmente tre – analizza Giorgio – Uno... la non gestione dell'immigrazione, perché fino a qualche anno fa l'80% delle persone che arrivavano venivano inserite, distribuite sul territorio, imparavano l'italiano e venivano avviati al lavoro; adesso è ribaltato: l'80% sono buttati in mezzo alla strada e quando una persona sta a 10mila chilometri da casa sua senza niente da perdere è più probabile che commetta dei reati. Due, abbiamo un problema enorme legato alle nuove tossicodipendenze: non è più solo l’eroina degli anni ’80-’90, adesso ci sono droghe sintetiche che costano pochissimo, 5-6 euro a dose e hanno bisogno di assunzioni continue; sono perlopiù queste persone che rompono i finestrini, scippano: sono tossicodipendenti e noi non abbiamo il potere di obbligare un tossicodipendente a fare un percorso di disintossicazione. Tre la complessità sociale: negli ultimi 15 anni un aumento delle povertà anche nella nostra città; e questo è legato a un’immigrazione da gestire. Gestire la convivenza non è banale, si sta provando a farlo con una maggiore presenza in giro, con la mediazione culturale, gli educatori di strada”.  

Inizia il dibattito

Il convegno dentro inizia; Giorgio invita i dimostranti a partecipare, è un evento aperto. Modera la consigliera comunale e presidente della Commissione per la Promozione della legalità Alessandra Innocenti e apre le danze il sindaco di Livorno Luca Salvetti, che tra le altre cose illustra gli importanti risultati raggiunti dalla nomina di un security manager e ricorda che molti migranti “vengono per integrarsi ma non tutti ci riescono e finiscono nelle mani di organizzazioni criminali, diventando loro il problema; compito della sinistra è integrare”. Parola all’atteso intervento di Giorgio, che passa tranquillo, ma i toni si surriscaldano al successivo intervento di un referente della Cooperativa che, tra le altre cose, gestisce per conto del Comune il Centro minori di via Baccio da Montelupo, una bomba sociale nel rione. "Io sono stato aggredito da quei ragazzini con i coltelli alla Casa del popolo di Ponte a Greve", urla un uomo dal pubblico. "Mio figlio di 17 anni è stato picchiato e rapinato da loro e quando i carabinieri sono entrati per cercarli hanno trovato cellulari rubati e coltelli”, grida una mamma in lacrime. "I problemi loro poverini dobbiamo capirli, ma i problemi nostri che abitiamo nel quartiere, chi li capisce?" è la saetta lanciata da un’altra donna. Passa l’intervento dell’avvocato Filippo Berti che illustra come la mancanza dei diritti fondamentali ai migranti anche regolari, incida sulla sicurezza e poi il momento delle domande.  

Finale al vetriolo

Biggio pone una domanda all’assessore Giorgio, ma tra relatori, diverse componenti del pubblico, scoppia una gazzarra. Volano parole forti, da parte del comitato si interpreta come un invito ad andare via, ma da parte del Pd si afferma che non c’è stato allontanamento alcuno, solo un confronto estremamente acceso nel pubblico.

“Siamo stati aggrediti e allontanati dalla sala – afferma poi Biggio uscito dal convegno – Come presidente del Comitato Quartiere 4, voglio esprimere la mia delusione per le offese ricevute e mi sarei aspettato un confronto pacifico e democratico sul tema”.

“Le opinioni e le esperienze condivise dai relatori e dal pubblico sono contributi importanti per costruire una comunità coesa e protetta – tende il ramoscello d’ulivo Cicculli – Quello che emerge oggi è che, nonostante le divergenze, il nostro obiettivo resta unico: lavorare insieme per un ambiente sicuro e inclusivo, in cui ogni persona si senta rispettata e parte di una comunità”.