REDAZIONE FIRENZE

Firenze, Benheart veste Lenny Kravitz: “Per lui un’edizione limitata di 10 giacche e 10 cinture”

La rock star oggi ha fatto visita alla boutique di via della Vigna Nuova e ad attenderlo c'era lo stilista: “E’ un sogno che si avvera. In due mesi sarà tutto pronto, gliele porterò io in persona”

Lenny Kravitz nel negozio Benheart a Firenze

“Pronto Ben, sono Lenny Kravitz vengo a trovarti”. No, non è uno scherzo. E’ ancora emozionato Hicham Ben Mbarek, per tutti Ben (anche per la leggendaria rock star evidentemente), fondatore e stilista delle boutique Benheart che da anni portano la pelle toscana in giro per il mondo. 

Ha iniziato da Firenze, dal negozio in via della Vigna Nuova, e proprio qui oggi ha avuto un cliente speciale: Lenny Kravitz, appunto, reduce dal concerto di ieri sera al Summer Festival di Lucca, che prima di tornare in patria ha voluto assicurarsi un po’ di giacche del noto stilista che nella carriera ha vestito personaggi del calibro di Mike Tyson e Barack Obama

Lenny Kravitz insieme allo stilista Hicham Ben Mbarek
Lenny Kravitz insieme allo stilista Hicham Ben Mbarek

"L’ho conosciuto tre anni fa, durante una sfilata di moda, ma all’epoca avevamo scambiato poche parole – racconta Ben – Ieri pomeriggio è arrivata la chiamata. E’ stata una sorpresa, tant’è che all’inizio ho risposto ‘sei serio?’. Era serio sì. Oggi sono stato tutto il giorno in negozio ad aspettarlo, è arrivato intorno alle 16. Vederlo entrare è stata la realizzazione di un sogno. Ovviamente abbiamo fatto tutto con la massima riservatezza, abbiamo chiuso il negozio perché in cinque minuti si era già creata la folla fuori".

Lenny Kravitz fa shopping da Benheart
Lenny Kravitz fa shopping da Benheart

Dopotutto è impossibile per lui passare inosservato. “Siamo stati insieme un’ora e mezzo, abbiamo preso tutte le misure – continua Ben – alla fine abbiamo deciso per un’edizione limitata di dieci giacche e dieci cinture, dedicate alla sua vita. Avranno come tema la pace, con delle decorazioni e dei dipinti particolari che non posso dire. Un lavoro che mi impegnerà per circa due mesi, lo farò con calma e poi sarò io in persona a portargliele. E’ stato molto umile, molto alla mano. Abbiamo riso e scherzato, c’erano anche mia moglie e mia figlia di due anni. Mi ha confidato di aver apprezzato tantissimo la città e di essere un amante dell’artigianato fiorentino. Che dire, sono onorato”.