Un gran finale e centinaia di presenze registrate durante i tre giorni per Firenze Books, il festival del libro che per ha preso casa all’ippodromo del Visarno, trasformato per l’occasione nel regno delle librerie indipendenti.
La rassegna, promossa da Confartigianato e organizzata dalle quattro librerie Alfani, Farollo e Falpalà, Florida, Leggermente si è chiusa ieri alle 19 con il talk su come rendere la cultura più diffusa e alla portata di tutti a cui hanno partecipato la direttrice de La Nazione, Agnese Pini, il vicesindaco e assessore alla Cultura, Alessia Bettini, il presidente di Confartigianato Imprese, Alessandro Sorani e il presidente della Fondazione Crf, Luigi Salvadori.
Tanti i nomi degli autori che ieri hanno presentato le loro opere: Valerio Alolli con "A Firenze con Vasco Pratolini", Francesca Tofanari con "Ne uccide più la penna"; Roberto Alajmo con "La boffa allo scecco". Tutti hanno riscosso un ottimo interesse da parte del pubblico e dei visitatori arrivati all’ippodromo del Visarno.
"Firenze Books – dice Sorani – nasce per dare voce alle librerie indipendenti, che sono un modello imprenditoriale: sono realtà artigiane che rappresentano al meglio le piccole imprese che resistono ai grandi. La nostra manifestazione serve a dare loro voce, sono un modello imprenditoriale.
La lettura non dev’essere un’attività elitaria ma popolare – ha aggiunto facendo un bilancio di queste tre edizioni -. Noi siamo partiti dal basso, gli eventi culturali spesso escludono una parte dei cittadini. Per ammirare la bellezza servono strumenti e la lettura è un mezzo per capire l’arte e apprezzare l’artigianato".