GABRIELE MANFRIN
Cronaca

Firenze Books, il potere dei libri: "Leggere aumenta le esperienze"

Il presidente di Confartigianato Imprese, Alessandro Sorani: "Questo è un evento culturale per tutti"

Giornata finale oggi al Visarno di "Firenze Books", l’evento di Confartigianato Imprese Firenze, in collaborazione con il Comune di Firenze, che riunisce le quattro librerie indipendenti della città (Alfani, Farollo e Falpalà, Florida, Leggermente).

Ieri, tra i visitatori anche il parlamentare fiorentino Federico Gianassi. "Sono contento di vedere così tante persone che partecipano, comprano libri, ascoltano presentazioni. Il Visarno è un luogo della nostra storia, teatro di eventi culturali coinvolgenti e partecipati" le parole dell’ex assessore.

Alla vigilia del gran finale, abbiamo fatto il punto della terza edizione con il presidente di Confartigianato Imprese Firenze, Alessandro Sorani.

Presidente, perchè Confartigianato crede nel progetto?

"Le librerie indipendenti sono realtà artigiane che rappresentano al meglio le piccole imprese che resistono ai grandi. La manifestazione serve a dare loro voce, sono un modello imprenditoriale".

C’è anche un obiettivo sociale?

"Certo, valorizzare la lettura. C’è bisogno di rendere la cultura diffusa, alla portata di tutti. Non deve essere apprezzata solo da una nicchia ristretta".

Per questo il titolo è ’Leggere è Pop’?

"Anche, vuol dire che non deve essere un’attività elitaria, ma popolare. Noi siamo partiti dal basso, gli eventi culturali spesso escludono una parte dei cittadini. Per ammirare la bellezza servono strumenti. L’obiettivo e darne quanti più possibili".

La lettura è uno di questi?

"Sì, è un mezzo per capire l’arte e apprezzare l’artigianato. Leggere aumenta il bagaglio di esperienze. ’Chi legge vive mille vite’, lo dice anche un vecchio detto".

Da qui l’attenzione ai più piccoli?

"Per generare cultura si deve investire sui giovani. Se si racconta con semplicità può colpire anche le nuove generazioni".

Le stesse che strizzano l’occhio al mondo digitale?

"Per le piccole imprese gli spazi virtuali sono occasioni, come per la diffusione della cultura. Social e market place sono luoghi e vanno presidiati".

Le sensazioni per quest’edizione, positive?

"L’affluenza è stata costante. Se in passato c’erano stati picchi durante le presentazioni, quest’anno la presenza è continua".

Qualche tema l’ha colpita in particolare?

"Tutti. Nel programma non ci sono solo grandi nomi, ma una ricerca di giovani talenti pronti a sbocciare. La giovane Beatrice Salvioni con ’La Malnata’ è un esempio. Ma anche ’La figlia più amata. Storia delle sorelle medici’ di Carla Maria Russo è stato seguitissimo. Ho apprezzato anche il libro ’Un autunno d’agosto’ di Agnese Pini che avrò il piacere di intervistare oggi".

L’idea è quella di replicare Firenze Books?

"Certo. Ma l’auspicio di Confartigianato è che queste realtà si animino più spesso. Anche con dei micro eventi nelle librerie".