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Firenze capitale del mondo "Ma per la notte siamo la Cenerentola È ora di aprire la mente"

Tarantoli: "Mancano proposte di qualità, c’è un pregiudizio verso il divertimento. I locali sono l’ultimo presidio di legalità: oltre c’è la piazza che è ingovernabile. Si preferisce fare polemiche sulla movida anziché affrontare i veri problemi"

FIRENZE

Tenerife è tra le isole delle Canarie più attrezzate per il divertimento e la vita notturna. Riccardo Tarantoli è il proprietario dello storico locale fiorentino Red Gater e presidente del Silb, l’associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo. E lunedì paritrà per Tenerife. Porterà Firenze alla convention internazionale dove saranno a confronto i cento locali notturni migliori del mondo. Il suo Red mercoledì sarà premiato per i suoi sessant’anni di storia, e lui per i trent’anni di attività nella nightlife, ma l’occasione sarà importante per mettere a confronto idee e nuove opportunità per capire dove sta andando la notte nel mondo.

Firenze dov’è?

"E’ una città internazionale sotto ogni punto di vista. Ma da mezzanotte diventa una Cenerentola. Ha perso tantissimi locali. E in inventiva: con proposte che purtroppo non ci sono".

Eppure anche ristoranti e alberghi hanno fatto un notevole salto di qualità...

"Certo, abbiamo sempre più alberghi a cinque stelle. E dalle trattorie si è passati ai ristoranti stellati. Però purtroppo per l’intrattenimento siamo all’anno zero. Anzi, magari, perché sarebbe un inizio".

Ma non tocca anche alle imprese proporre novità?

"Noi siamo pronti ad assumerci la responsabilità di nuove proposte per una notte di qualità. Ma è necessario un cambio di mentalità. Un’apertura maggiore. Sul mondo della vita notturna ci sono troppi pregiudizi e polemiche inutili. Non ci si rende conto che i locali sono l’ultimo baluardo di sicurezza".

Lei dice che se muoiono i locali rimane il bevificio di piazza ingovernabile?

"E’ così. Dopo di noi c’è la piazza. E la piazza con l’uso e abuso di droghe e alcol è ingestibile".

Quindi non sono i locali i responsabili delle notti fradicie di alcol...

"Assolutamente. I locali sono posti deputati al divertimento nella legalità. Ci sono tutte figure profesionali. Barman che non danno da bere a chi è ubriaco. Steward che non fanno entrare chi non è in grado di comportarsi per bene".

Ma che cos’è accaduto dagli anni Ottanta e Novanta? Perché Firenze si rianima di notte solamete quando c’è Pitti?

"C’è stato un cambio di mentalità, si è voluta affossare la notte. Con troppe regole rigide. Non c’è mai stata una valorizzazione del divertimento che significa stare insieme, ascoltare buona musica e bere una cosa condividendone il piacere. Non ubriacarsi. Si vede nella notte un mondo spazzatura, si preferisce chiudere porte e finestre per non analizzare dove stanno i problemi veri. I minimarket che spacciano alcol. Le famiglie e la scuola che non educano ai valori. Così rischiamo veramente di giocarci le nuove generazioni".

Ilaria Ulivelli