
La tragedia avvenuta la sera del 27 giugno 2014 alle Cascine
Firenze, 3 dicembre 2021 - Tutti assolti per il ramo killer delle Cascine, il cui crollo, nel giugno del 2014, provocò la morte della piccola Alice, di appena due anni, e di sua zia Donatella Mugnaini, 51. Ma tra la sentenza di primo grado - che si era conclusa con la condanna di due dirigenti delle cooperative San Marco di Ravenna e Ciclat di Bologna - e il verdetto di ieri mattina della Corte d’Appello, c’è stato un "congruo" risarcimento ai famigliari delle vittime che ha portato al ritiro della parte civile dal procedimento.
Nell’ultima udienza del giudizio di secondo grado, gli imputati avevano impugnato le due condanne, e la corte, presieduta dal giudice Masi, ha accolto le loro istanze. Assolti per non aver commesso il fatto, la formula con cui è stato ribaltato il dispositivo che nel settembre del 2020 aveva reputato colpevoli le cooperative che avevano in appalto il controllo e la manutenzione del verde delle Cascine. Rivalutata, quindi, la posizione di David Cappelletti, coordinatore del servizio verde urbano della cooperativa Ciclat San Marco, e Cesare Bagnari, direttore tecnico del consorzio Ciclat di Bologna. In primo grado erano stati condannati rispettivamente a un anno e sei mesi e a un anno.
I giudici di primo grado avevano già assolto, per non aver commesso il fatto, l’agronomo pistoiese Filippo Petrocelli, incaricato dalla Ciclat di effettuare le verifiche sugli alberi. Ma per la morte di Alice e Donatella, i processi non sono ancora conclusi. Cammina su un altro binario, un procedimento a carico di un dipendente del Comune di Firenze, Franco Salvini, responsabile delle gestione del patrimonio Verde del parco delle Cascine dal 2012 al 2014. A disporre il processo, nel gennaio del 2021, era stata la corte di appello su richiesta della procura generale che, su istanza del legale dei familiari delle vittime, avvocato Filippo Cei, aveva impugnato la sentenza di proscioglimento del gup di Firenze risalente a giugno 2018. Anche in questo processo i familiari delle vittime hanno rinunciato a costituirsi parte civile. Il dramma della famiglia Mugnaini si consumò la sera del 27 giugno di sette anni fa. Alle Cascine c’era una manifestazione, la zia stava spingendo il passeggino della nipotina quando il ramo, del peso di 700 chili, si staccò dal fusto di un bagolaro. L’inchiesta è andata a riguardare chi e quando aveva controllato per ultimo quell’albero. L’ultimo check up sulle sue condizioni di salute era stato effettuato nel 2010.