MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

Firenze, il centro Slataper apre le porte agli animali delle persone senza casa

La struttura gestita dalla cooperativa Il Girasole nel 2024 ha ospitato due mici, tre cani e un uccellino: “L'idea è nata perché tanti rifiutavano un letto per non separarsi dai loro amici a due e quattro zampe"

Firenze, il centro Slataper apre le porte agli animali delle persone senza casa

Firenze, il centro Slataper apre le porte agli animali delle persone senza casa

Firenze, 27 dicembre 2024 - I gatti Lizzy e Mia, il setter irlandese Liam, Scooby il chihuahua, i maremmani Blanco e Rex, persino il fringuello Rodriquez: sono gli ospiti a quattro o due zampe del centro Slataper, struttura di accoglienza sociale gestita dalla cooperativa Il Girasole, in convenzione con il Comune, per l’accoglienza di singoli e nuclei in condizione di disagio socio-abitativo. Il centro di accoglienza Slataper già da alcuni anni ha aperto le porte agli animali d'affezione delle persone accolte e anche quest'anno ha rinnovato l'iniziativa estendendola anche all'accoglienza invernale dei senza fissa dimora.

“Si tratta di un’ulteriore risposta in termini di accoglienza per venire incontro a situazioni di fragilità e riuscire a individuare soluzioni adeguate. – fa presente l’assessore a Welfare, Accoglienza, Integrazione del Comune di Firenze Nicola Paulesu - Una sfida complessa che viviamo ogni giorno ma sulla quale siamo impegnati con una rete articolata di strutture e gestori in grado di dare tante risposte diverse in funzione dei bisogni e del livello di cronicità del disagio, dalla bassa soglia e pronta accoglienza a progetti di vita molto strutturati e che si realizzano nell’interazione con i servizi territoriali specialistici di natura sociale e sanitaria. Il centro di accoglienza Slataper è un esempio virtuoso di questa rete importante, un anello cruciale di una filiera di accoglienza che punta a intercettare sempre di più bisogni emergenti in una società caratterizzata da realtà sociali sempre più complesse”. “Spesso le persone in difficoltà abitativa rinunciano a un letto pulito e al caldo per non separarsi dai loro animali di affezione, che per loro rappresentano un sostegno, una compagnia a volte l'unica famiglia che hanno” spiega Andrea Ricotti, direttore area Accoglienza e housing sociale della cooperativa Il Girasole.

“Ovviamente devono essere vaccinati e microchippati, non appartenere a razze pericolose e seguire delle precise regole contenute in un regolamento apposito - dice Ricotti - ma la loro presenza fa bene sia ai padroni che agli altri ospiti. Il centro di accoglienza Slataper è nato il 1 luglio 2015 con l'obiettivo di rispondere a esigenze che allora erano nascenti sul territorio: persone senza dimora, nuclei familiari che avevano perso la casa. L'idea era di rispondere non solo in termini di posti letto ma anche di attività educative, creando una struttura dove potessero convivere situazioni diversi e progetti diversi”.

E' nato così un centro di accoglienza flessibile e dinamico, in un immobile nella disponibilità di una cooperativa (allora Il Cenacolo, poi diventata Il Girasole) in convenzione con il Comune di Firenze. Nella struttura ci sono 85 posti. Al piano terra trova spazio il progetto Nemo per l'accoglienza di donne e uomini soli senza dimora, in situazioni di grave marginalità. Al primo piano e al secondo piano sono ospitati nuclei familiari completi o monogenitoriali: ogni nucleo dispone di una o più camere e condivide la cucina, la lavanderia e la sala comune. Il terzo piano è dedicato alle famiglie accolte nell'ambito del progetto Sai per rifugiati politici. Al quarto piano ci sono uffici e sale che vengono affittate a realtà del territorio, come associazioni di teatro e di ballo, gruppi di cittadini (con cui a volte nascono collaborazioni). Ogni piano dispone di una cucina comune (agli ospiti è richiesta l'autonomia nel provvedere ai pasti), il centro ha un portiere h24, e conta tre equipe educative, un direttore di struttura e figure professionali come un infermiere, un consulente legale, uno psicologo.

Maurizio Costanzo