
L’ex rettore Luigi Dei col suo legale Sigfrido Fènyes in tribunale nel marzo scorso
Firenze, 20 gennaio 2022 - Tra il 6 novembre 2019 e il 31 gennaio 2020, in seno alla facoltà di Medicina, si sarebbe perpetrato "un accordo corruttivo" finalizzato all’alterazione di un concorso. Ne è convinta la procura di Firenze, che ha ottenuto una nuova misura cautelare nell’ambito della sterminata "cattedropoli" che investe l’Ateneo e l’Azienda Universitaria ospedaliera di Careggi. Il gip, Angelo Pezzuti, ha firmato una misura interdittiva della durata di 12 mesi nei confronti di Lorenzo Borgognoni, 61 anni, originario di Grosseto, dirigente medico di chirurgia plastica ricostruttiva presso l’ospedale di Ponte a Niccheri.
Con lui, sono indagati, con l’ipotesi di corruzione, il professor Alessandro Innocenti, 52 anni, fiorentino, e l’ex rettore Luigi Dei.
Le richieste della procura erano state più pesanti: per Borgognoni, difeso dall’avvocato Gaetano Viciconte, erano stati infatti chiesti gli arresti domiciliari ma il giudice si è limitato a sospenderlo dalla possibilità di partecipare a concorsi. Il giudice non ha poi concesso una misura interdittiva della durata di dieci mesi per Innocenti.
Le indagini della guardia di finanza avrebbero messo in luce un "patto" a monte del concorso per professore associato di chirurgia plastica, "predestinato", secondo la ricostruzione della procura, ad Innocenti, e a lui assegnato con un decreto rettoriale del 31 gennaio dell’anno scorso. Borgognoni sarebbe stato il “guastafeste“, colui che avrebbe rischiato di far saltare il piano partecipando al bando. Così, alla vigilia dell’esame, fissato l’8 gennaio 2020, il medico di Ponte a Niccheri si ritirò dal concorso. E in cambio, sostiene la procura, avrebbe ottenuto dal rettore Dei la promessa di un altro bando nello stesso settore scientifico. Bando pubblicato lo stesso giorno dell’assegnazione della cattedra ad Innocenti, ma recentemente revocato, quando la "cattedropoli" era già in corso.
Le intercettazioni. Dalle informative della guardia di finanza, emerge che la volontà di far progredire Alessandro Innocenti deriverebbe dall’ex dg di Careggi, Monica Calamai. In una conversazione del 2018 con l’allora pro rettore Paolo Bechi, Calamai elogia Innocenti ("è tanta roba sulla mammella, la ricostruttiva") e “ammonisce“ Bechi dal pericolo che l’ospedale Niguarda voglia portarlo via "per dargli un incarico importante". Bechi risponde che un "progetto c’è e c’è anche l’intenzione di andare alla svelta, il dipartimento l’ha messo in programmazione" e riguarda "un concorso di chirurgia plastica per professore associato". L’avvicendamento tra Calamai e il nuovo dg Damone non avrebbe scalfito il programma intorno ad Alessandro Innocenti. "Lei mi ha detto che la cosa è blindata, che... che lui ha concordato di mantere gli impegni presi da.. e da quello che ho capito, una volta superata, diciamo l’urgenza della chirurgia e della neurochirurgia", dice a Bechi il direttore della Sod chirurgia plastica, il professore associato Marco Innocenti. Sempre Marco Innocenti, conversando successivamente con Bechi, allarga il campo anche a un’altra figura ritenuta cent rale nel “sistema“ di pilotaggio dei concorsi: Marco Carini. "Stamattina mi ha chiamato Carini, dopo una fase di aperta ostilità, dopo che mi ha trombato quello che non era da trombare, dopo che c’è stata la catarsi del.. come posso dire? Non è che abbia ammesso la colpa, però, insomma un pochino a disagio davanti a Poggesi l’ho trovato. Allora dopo ha cambiato registro e ora siamo.. insomma.. gentilissimo. Devo dire che con Alessandro Innocenti è andata bene". Marco Innocenti “teme“ il futuro dopo che Bechi andrà in pensione. "Per me sei te Paolo, il garante, io ho paura, dopo che te sei andato via..". "Tanto ci sarà continuità assoluta", assicura l’ex pro rettore.