Firenze, 4 settembre 2024 – Un odore tanto nauseante da far lacrimare gli occhi, spazzatura che quasi prende vita, e impalcature abbandonate su un palazzo fantasma, che fantasma non è per niente. È lo scenario che si trova in un condominio di via Galliano, dove regna l’abusivismo. “Viviamo nel palazzo della vergogna, io non esco di casa, ho paura di ritrovarla occupata”. Occupata, sì, perché dei 48 appartamenti presenti nella palazzina di proprietà dell’ex Inpdai, racconta Marisa Paggetti, solo 16 sono di regolari affittuari, tutti gli altri sono occupati da extracomunitari.
“Qui vivono principalmente albanesi, peruviani e sudamericani. Quello che una volta era un palazzo signorile, con portiere e famiglie benestanti, oggi è lasciato alla mercé di chiunque cerchi un tetto”. Il palazzo, ormai è da 15 anni preda di abusi. Man mano che le persone che erano in affitto nel tempo sono andate via gli appartamenti non sono stati più assegnati a nessuno, facendo gola ai più, “è diventato un porto di mare, - spiega il figlio di una signora 90enne che abita nel palazzo. All’inizio venivano murati i portoni delle case vuote per impedirvi l’accesso, ma non è servito a niente, gli abusivi arivavano con tanto di attrezzi, buttavano giù i mattoni ed entravano, dopodiché non uscivano più”. A gravare sulla situazione di per sé già molto dura, sono stati i lavori per rifare la facciata iniziati tre anni fa, ma che da quando è fallita la ditta non sono stati più conclusi, abbandonando sulle due facciate, quella di via Galliano e quella di via Toselli, le impalcature dei lavori, diventate vere e proprie discariche. “Mia mamma vive murata in casa, non può aprire le finestre per paura che qualcuno le entri dentro, altre signore del palazzo invece hanno talmente tanta spazzatura sui davanzali da non vedere più la luce”.
Spaccio di droga, prostituzione, risse, sono la triste realtà che si presenta quotidianamente ai pochi abitanti rimasti, che vivono sbarrando le porte, nella paura di uscire di casa o di prendere l’ascensore, per il timore che ad un determinato piano salga l’individuo sbagliato. “Ci minacciano con le bottiglie rotte, hanno occupato l’androne dove sono i contatori generali di tutti gli appartamenti, lì loro fanno da padroni e a noi non è più consentito accedervi”. Un vero e proprio accampamento, materassi, sedie, un fornello da campo, ed anche qui rifiuti, ed un puzzo nauseante. “Fanno i loro bisogni sotto al palazzo -continua la signora Paggetti- e come cala il sole si salvi chi può, urlano, si drogano, si picchiano, e noi non viviamo più”. Ma le storie non finiscono qui, Vana Ponzani ha 90 anni, vive da sola, “esco solo per fare la spesa ed in determinate ore del giorno, porto sempre in bella vista le buste vuote del supermercato, come a dire ’guardate che tra poco torno eh’, non entrate in casa vi prego”.
Uno spaccato di degrado che difficilmente si riesce a gestire, e che non è nuovo alle cronache dei giornali. “Noi sappiamo di essere solo l’ennesima situazione di pericolo in città, ma non vogliamo diventare un’altra pagina di cronaca nera, come è avvenuto in passato in situazioni come la nostra”.