Firenze, 4 febbraio 2022 - Non per noia e nemmeno per puro calcolo. Questa è una storia diversa, perchè Dario Dainelli vive la sua avventura nel mondo del vino spinto avanti da una passione sincera. Una scelta di vita: dal campo di gioco ai filari sulla collina di Cerreto Guidi. Anni di lavoro, attesa, di idee che sanno di terra, di uva e di bottiglie pronte a uscire dalla cantina. "Sto dietro a questo progetto dal 2008, quando comprai la casa qui a Cerreto. Davanti c’erano i vigneti. Avevo iniziato ad appassionarmi al vino durante le degustazioni che organizzavamo nel ristorante che avevo a Peccioli. Alla fine la scelta di produrre è venuta di conseguenza". E adesso finalmente arriva in tavola. "Presenteremo i nostri vini a marzo. Sono emozionato, lo ammetto. Se ripenso a quando il traguardo era lontanissimo e io già immaginavo etichette e descrizioni. Ero ancora un calciatore, ma anche in ritiro passavo il tempo immaginando le bottiglie che un giorno sarebbero uscite dalla Cantina Dainelli. La sua storia sul campo di calcio è durata a lungo e, chiusa quella, è arrivata l’offerta di fare il dirigente nella Fiorentina. Mai una pausa, poi invece… "Quando la società mi ha offerto di fare l’allenatore del settore giovanile ho riflettuto un po’ e ho deciso di prendere una pausa per dedicarmi completamente alla cantina. Mia moglie era d’accordo. Quindi ho seguito questa strada". Quella del Sangiovese, tanto per cominciare. "Beh, è il vino che racconta al meglio questa terra. Un vino sincero, spigoloso ma anche elegante e passionale". Vino e calcio: proviamo a trovare qualcosa che unisca questi due mondi così lontani. "Più che alla vita del calciatore la mia vita attuale somiglia a quella del dirigente. Momenti di lavoro intenso, come il calciomercato e la vendemmia. Momenti di attesa, di gestione e progettazione". E di creazione. Perché un vino questo è. "Sì, perché cerchi di produrre ciò che possa raccontare al meglio la tua terra. Il Rude, per esempio, già dal nome racconta il sangiovese in purezza. La sua forza, quel ruvido che gli appartiene. L’Intruso è ammorbidito dalla Malvasia nera. Il Red è il vino base. E poi…". Poi non ci sono solo rossi. "Daino in bolla è un rosé a fermentazione naturale. Un vino da bordo piscina, per capirci". E il bianco? "Quello è Ansonica e lo produco all’Isola del Giglio. Il vento del mare lo rende un bianco speciale". Tutti vini affinati e invecchiati in anfora. Anche le etichette hanno un loro perché. "Sono figlio di uno scultore, mia moglie è architetto. Era inevitabile cercare qualcosa di speciale. Perché questo le ho fatte disegnare a un artista fiorentino: Giovanni Maranghi". Dainelli, le manca il calcio? "Fino a oggi ho dedicato la vita al pallone. Ora mi dedico anima e corpo a questa avventura. Ma non escludo di tornare sul campo, magari ad allenare. Di sicuro temevo l’idea di non fare più fare movimento tutti i giorni. Ma avendo una azienda agricola il lavoro fisico certo non manca. E a me piace". Cinque etichette sono pronte. Altre idee per il futuro? "Sì, produrre pinot nero toscano. Lo farò con la barsaglina. E tra le idee c’è anche quella di lavorare su un’accoglienza molto particolare: siamo partiti con le cene in vigna, ma io tra le viti voglio costruire delle case-botti per ospiti. Il turismo enologico mi attrae molto". Una curiosità. Scegliere un enologo è un po’ come scegliere un allenatore. Lei come si è mosso? "Attilio Pagli è un nome molto affermato. Ho scelto lui quando mi ha detto: vengo perché mi appassiona lavorare sui vitigni autoctoni. La pensiamo allo stesso modo, questo è importante". Ispiratori? Ce ne avrà avuto qualcuno. "Gli amici con cui ho girato per degustazioni. E poi le esperienze di Malesani e Spalletti". Buoni consigli? "Sì, preziosissimi. Anche se Luciano, scherzando, un giorno mi disse: Daino, l’è una rimessa…". Ma anche no. "Infatti. E mia moglie e i miei figli sono felici della mia scelta. Il vino unisce, diverte…". Un po’ come un pallone che rotola sull’erba di un campo. "Sì, le mie passioni sono così".
CronacaL’altra vita di Dainelli: "Dal pallone al vino"