Firenze, 4 novembre 2024 - Anche Firenze seguirà con una certa fibrillazione i risultati del voto americano. Se, un po’ a sorpresa, le Università Usa presenti sul nostro territorio non hanno organizzato niente, non mancherà l’appuntamento clou con la ‘election night’, al Central club in via del Fosso Macinante alle Cascine. La serata prenderà il via alle 19,30.
Organizzata dall’associazione Filippo Mazzei e dall’associazione Toscana-Usa, prevede anche l’intervento della console degli Stati Uniti a Firenze, Daniela Ballard. Il giorno successivo, all'alba dell'arrivo dei risultati definitivi delle elezioni, l’Associazione Alumni Cesare Alfieri, insieme alla Scuola di Scienze Politiche, al Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Firenze e alla Tuscan American Association, organizza l’American Election Breakfast alla libreria Campus al Polo di Novoli. Dalle 7,30 alle 10, si alterneranno docenti, professionisti ed esperti di politica internazionale che offriranno approfondimenti e analisi dettagliate sui risultati elettorali. L'evento prevede inoltre collegamenti in diretta dagli Stati Uniti, per fornire aggiornamenti in tempo reale e prospettive sugli esiti delle elezioni. Un’iniziativa speciale, accompagnata da una colazione all'americana offerta ai partecipanti registrati. L’evento ha già registrato il tutto esaurito. Una conferma di quanto sia alto l’interesse verso questo cruciale appuntamento elettorale.
"Dopo il successo delle notti bianche elettorali, l'associazione Alumni, insieme alla scuola di Scienze Politiche, propone un format diverso ma altrettanto coinvolgente e interattivo, volto a combinare politica, innovazione e apprendimento”, dice Lapo Cecconi, presidente dell’associazione Alumni Cesare Alfieri e ideatore del format.
E Carlo Sorrentino, presidente della scuola di Scienze Politiche di Firenze commenta: “Continua il nostro impegno per un contributo attivo nel campo della politica, dopo le due Notti bianche per le politiche del 2022 e le europee del 2023, questa volta il fuso orario ha fatto optare per il primo mattino, ma l'obiettivo è sempre lo stesso: coinvolgere tanto la nostra comunità quanto i fiorentini in un dialogo continuo che sappia riflettere sulla contemporaneità" .
“Le elezioni presidenziali americane - osserva Alessandro Chiaramonte, direttore del dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Firenze, - sono da sempre un appuntamento politico di cruciale importanza, non soltanto per i destini degli Stati Uniti ma anche per la politica internazionale e quindi per quello che accade da questa parte dell’Atlantico. Non sorprende che l’attenzione per il risultato sia molto alta anche in Italia”.
Un’analisi dei risultati delle elezioni presidenziali americane sarà oggetto di una conferenza che la New York University di Firenze organizza il 19 novembre a Villa La Pietra (via Bolognese, 120). Il simposio (in lingua inglese) sarà incentrato sulle conseguenze politiche ed economiche del voto americano per l'Europa e per l'Italia. Parteciperanno due importanti speakers dagli Stati Uniti: Sarah Longwell e Matt Bennett e l'assessora del Comune di Firenze Laura Sparavigna. Prenotazione obbligatoria a [email protected].
Intanto, si scopre che il 51,8% dei fiorentini pensa che Kamala Harris vincerà le elezioni presidenziali Usa. È il dato che emerge dall’ultima indagine realizzata dalla community digitale MetaFirenze, che ha visto la partecipazione di quasi 300 persone tra voti e commenti sui social riguardo le elezioni presidenziali americane che si terranno domani, 5 novembre. Il 34,8% pensa che vincerà Donald Trump, mentre il 13,4% non lo sa.
L’indagine condotta su WhatsApp ha raccolto 241 voti, di cui 129 per Kamala Harris, 80 per Donald Trump e 32 voti di persone indecise. A questi si aggiungono circa 50 commenti arrivati su Facebook e Instagram di MetaFirenze.
Dall’analisi dei commenti sui social, emerge un ampio spettro di opinioni. Alcuni fiorentini sostengono fermamente la necessità di una vittoria di Donald Trump per “garantire sicurezza e stabilità”, mentre altri esprimono la speranza che Kamala Harris possa fermare il tycoon e portare “un rinnovamento”. Molti commenti riflettono le preoccupazioni legate al contesto geopolitico e all’importanza di evitare nuovi conflitti armati.