CARLO CASINI
Cronaca

Firenze, furti in casa all'Argingrosso, i ladri fanno pure l'aperitivo

Una delle vittime: «Terribile trovare tutto rovistato e a soqquadro, ci si sente impotenti e violati». E avvisa: «Attenzione al trucco del filo di colla»

Una delle stanze completamente messe a soqquadro

Una delle stanze completamente messe a soqquadro

Firenze, 18 luglio 2024 – Trovare la casa devastata dai ladri, per ben due volte, quadri e soprammobili a terra, cassetti svuotati, sentirsi violati nell’intimo, impotenti di fronte a criminali che continuano impuniti a parassitare gli altri. È quanto racconta Serena, residente dell’Argingrosso, a Firenze in quel tratto d’Arno isolottino bersagliato dai ladri in queste notti: oltre al suo appartamento, infatti nelle ultime 48 ore ne è stato visitato anche un altro all’ultimo piano dello stesso stabile e la pasticceria Leon Blanc di piazza Paolo Uccello. I delinquenti non si sono peritati a mettere a soqquadro armadi dispense, rovesciandone il contenuto in terra alla ricerca di preziosi. Per verificare che i proprietari fossero assenti, hanno usato il trucco del filo di colla posto tra le due ante, a mo’ di sigillo: ritrovandolo intatto dopo un certo periodo hanno capito di poter agire indisturbati, tanto che si sono pure fermati a fare un aperitivo con tutta calma.

«Mi prendono le palpitazioni e il tremolio ogni volta che rientro, vedere tutte le cose rovistate, sapere che ci sono state quelle persone – esordisce Serena, ancora sotto choc – ma devo farlo, sto sistemando prima che tornino i miei. Hanno quasi 80 anni, vedessero la casa nuovamente così (è il secondo furto) prenderebbero un coccolone. Quindi li faccio rimanere in ferie tranquilli e li faccio tornare solo quando ho sistemato tutto. I ladri hanno spaccato l’inverosimile. Hanno pure sfilato tutte le foto dai quadri per vedere se dietro vi fossero soldi. E si sono pure fermati a fare un aperitivo con noci e spritz, avendo trovato una bottiglia in fresco in frigo».

«Martedì poco dopo le 21 una mia amica che sta in un condominio da cui si vede questo, è andata a la finestra per fumare una sigaretta e ha visto le luci accese, sapeva che i miei sono in ferie – racconta – Così, mi ha chiamata e io sono subito corsa, abito a un isolato di distanza. Ho scampanellato e loro sono scappati calandosi dalla terrazza sul retro, li ha visti: due soggetti magrolini, giovani, volto celato dal cappello. Per entrare, invece, avevano usato un passepartout per aprire la porta».

«Fortuna nella sfortuna, avevamo già subito un furto, quindi ci avevano già ripuliti di tutto  – spiega la figlia delle vittime – Ci hanno comunque buttato all’aria tutta la casa. Tutto il contenuto degli armadi tirato fuori e buttato in terra, roba tua che non sai nemmeno da chi è stata toccata, è una cosa che ci ha veramente messi sotto choc. All’appartamento all’ultimo piano devono aver usato invece il metal detector perché hanno veramente sfasciato tutto per trovare i preziosi: addirittura hanno sbarbato i cassoni dei rotolanti, smurate delle colonne e cassaforte, distrutta la cappa, smontate le travi, gli hanno rubato tre coltelli da caccia da mille euro l’uno. Ci hanno violato della privacy, dell’intimità, ma ringrazio per la solidarietà che stanno mostrando in tanti». «Abbiamo notato che nei giorni precedenti sparivano placche degli interruttori su alcuni pianerottoli – avvisa poi la ragazza – Forse era un codice lasciato dai ladri per comunicarsi qualcosa sui piani da visitare?».

Carlo Casini