MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

Firenze, Giulia Mazzoni e il Futurismo: successo per “Veloluce” alle Giubbe Rosse

Un lavoro frutto della sperimentazione sonora nel segno del Futurismo musicale

Firenze, 24 febbraio 2025 - Portare lo spirito del Futurismo musicale  nel 2025. C’è riuscita la pianista e compositrice Giulia Mazzoni con ‘Veloluce’, il suo nuovo brano distribuito da Ada/Warner ispirato al Futurismo e alla celebre frase di Filippo Tommaso Marinetti: “Il regno della Luce è prossimo. La Luce trionferà. Con velocità, nella velocità, dalla velocità sprizzerà la luce. Veloluce! Veloluce!”

Nel talk al Caffè Le Giubbe Rosse di piazza della Repubblica a Firenze, sua città d’origine, moderato dal giornalista de La Nazione Roberto Davide Papini e da Ginevra Barbetti del Corriere Fiorentino, ha spiegato come è nato il brano. “Pur mantenendo l’aspetto melodico – spiega Giulia – cerco sempre elementi sonori e di timbro nuovi. All’interno del pianoforte ho inserito degli elementi che creano all’ascolto un doppio suono: ma non c’è niente di digitale, un aspetto controcorrente nell’epoca dell’auto-tune”.

Quella di Giulia è pura sperimentazione sonora, figlia però solo dell’innovazione e della ricerca. ‘Il nome del brano è non a caso Veloluce: velocità e luce sono due temi del Futurismo musicale e, in genere, del Futurismo stesso. La velocità è qualcosa su cui mi sono fermata a riflettere: viviamo in un tempo in cui la velocità, con la tecnologia, la fa da padrona. Guardiamo alla tecnologia con ottimismo da una parte, e con timore dall’altra. Così come facevano i futuristi mentre guardavano alla rivoluzione industriale e alle industrie che stavano nascendo. Il brano dal punto di vista musicale prende questi tratti: la velocità la cerco di rappresentare con questo suono aspro e di acciaio, realizzato dopo aver inserito nel pianoforte degli oggetti metallici. In questo senso mi sono ispirata al ‘pianoforte preparato’ di John Cage. In questo modo lo sfregamento delle corde nella cassa armonica crea un doppio suono: il rumore (di tutto quel che c’è fuori e nel mondo, guerra compresa) e il suono puro dello strumento che cerca di uscire (siamo noi stessi). Dunque Veloluce è un brano che vuole far riflettere su noi stessi, su ciò che siamo oggi. Un mondo in cui la tecnologia ci porta a essere veloci, ma è bello e importante anche fermarsi e riflettere”. Giulia Mazzoni è approdata nel cuore del capoluogo toscano dopo il successo del suo intervento sulla musica futurista alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma in occasione della mostra Il Tempo del Futurismo, promossa e sostenuta dal Ministero della Cultura. Rispondendo a una domanda di Papini, l’artista ha precisato: “Rifiuto la guerra e tutti gli aspetti negativi che Marinetti propose nel Manifesto. Quello che invece apprezzo è l’azione, non violenta, ma culturale. Bisogna sempre contestualizzare quel momento: erano giovani che volevano cambiare il mondo e credevano nell’interventismo. I musicisti futuristi rappresentarono la prima grande avanguardia musicale del Novecento. Nel manifesto della musica futurista furono introdotti elementi innovativi, tra cui il concetto di ‘rumore’ che si contrappone al suono tradizionale, tonale, e alla melodia classica. Un movimento che ha ricevuto apprezzamenti ma anche critiche: tra i suoi ammiratori c’era Gramsci, convinto che il futurismo musicale fosse un’avanguardia capace di riuscire ad arrivare e a parlare al cuore della gente”. Il talk, durante il quale è intervenuto anche Samuele Alfani che ha realizzato il videoclip, è stata una bella occasione per approfondire i legami tra musica, arte e sperimentazione sonora in un luogo che ha segnato la storia delle avanguardie artistiche come le Giubbe Rosse. Giulia Mazzoni ha realizzato anche la copertina: “Un’illustrazione digitale che è un po' futurista nell’ispirazione – spiega –. È stato interessante sperimentare la dimensione musicale anche dal punto visto visivo”. Infine ha parlato dei suoi prossimi appuntamenti: L’8 marzo alle ore 16 sarò al Teatro Goldoni nell’ambito della Toscana delle donne di cui sono testimonial. E l’11 marzo alle 21 sarò al Teatro Politeama di Poggibonsi dove terrò un concerto per piano solo e si potranno ascoltare dal vivo alcuni miei brani tra cui Veloluce”. Maurizio Costanzo