MARIANNA GRAZI
Cronaca

Firenze. Harry Potter, a Signa il raduno degli appassionati della saga del maghetto

Giochi di ruolo e tante sfide magiche

Firenze. Harry Potter, a Signa il raduno degli appassionati della saga del maghetto

Bacchette in una mano, ventagli nell’altra. Il caldo non scoraggia i fan di Harry Potter: nel magico e assolato contesto di Villa Alberti, a Signa, ha preso il via ufficialmente il settimo raduno nazionale di streghe e maghi organizzato dall’associazione Caput Draconis, che proseguirà fino al 31 agosto. 

Alle 14, prima dell’apertura dei cancelli, erano già decine le ragazze e i ragazzi, rigorosamente con le divise della casa di appartenenza, in fila ad attendere, tra coloro che sono arrivati in gruppo e chi si ritrova finalmente di persona, dopo un anno. Arrivano da tutta Italia, i più vicini da Firenze, Figline Valdarno o Pisa, ma ci sono appassionati che vengono anche da Napoli o dalla Valle d’Aosta.

“Sono 10 anni che partecipo – dice Carolina Gorini, di Tassorosso – e quest’anno ho la carica più alta (quella di Caposcuola, ndr) e loro sono il mio gruppo di amici, con cui sono cresciuta”, aggiunge indicando Andrea Rulli e Valeria Clara Brenna (arrivata da Como), due delle sue compagne di casata. 

"Partecipo da tanto, anche se considerando la pandemia questo è il mio quinto anno di accademia – racconta invece Alexa Dominici, Serpeverde –. Sono arrivata all’associazione grazie ai miei migliori amici, che giocavano già nei vari eventi organizzati e alla fine mi hanno convinto ad aderire”. 

"È il nostro sesto anno, ci siamo conosciute grazie a Caput Draconis – dicono Alice Rondella e Matilde Mazzanotta – anche se lontane (una arriva da Milano e l’altra da Firenze) abbiamo continuato sempre a tenerci in contatto e ci vediamo al raduno ogni anno”.

Più di novanta i registrati, pronti a sfidarsi tra una lezione di Divinazione e una partita a Quidditch, tra il Club dei Duellanti (attenzione alle maledizioni senza perdono, ricordate: “Solo per disarmare!”) e il Ballo del Ceppo, per aggiudicarsi la Coppa delle Case. E c’è chi dovrà affrontare anche gli esami: G.u.f.o. e M.a.g.o., come nella saga, attendono rispettivamente gli studenti del quinto e del settimo anno.

"Sono qui dal 2014, anche se per l’emergenza sanitaria magica non tornano i conti e sono quindi al settimo anno di scuola. L’ultimo, se riuscirò a superare i test”, precisa infatti Matteo Mascagni, Corvonero.

Ma nei cinque giorni la media dei partecipanti arriva a 200 persone, tra grandi e piccini.

"La maggior parte delle attrazioni, tra cui il gioco di ruolo in pieno stile Hogwarts, sono riservate ai maggiori di 16 anni – spiega Laura Incollingo, portavoce dell’associazione e fiera direttrice della casa Corvonero –. L’età media è tra i 25 e i 30 anni. Anche i più piccoli però si divertono, soprattutto il primo giorno è pensato per le famiglie con la Cerimonia di Smistamento che piace sempre molto”.

L'evento si è aperto proprio con la cerimonia nella Sala Grande, anticipata dai saluti delle istituzioni, Pro Loco e Comune. “Questo luogo è veramente magico, qui c’è l’atmosfera perfetta per immergersi nello spirito del raduno – dichiara il sindaco di Signa Giampiero Fossi, parlando della location del raduno –. Anche molti cittadini di Signa non conoscono villa Alberti, è un luogo dei misteri”.

Ed ecco che i primi studenti e studentesse dell’Accademia Caput Draconis, (“la versione italiana di Hogwarts, con una nostra storia e un nostro gioco, il nostro stemma e i nostri colori, giallo e viola” spiega Simone Ricci, professore di Pozioni) vengono chiamati a indossare il Capello Parlante, che parla davvero e li assegna a una delle quattro Case: Grifondoro, Serpeverde, Corvonero e Tassorosso. 

Nominati poi i Caposcuola e i prefetti, nonché i capitani delle squadre per il gioco di ruolo, la scuola –con un “Alohomora”– spalanca le sue porte: le prime lezioni iniziano già oggi, come da programma, con Cura delle Creature Magiche. E domenica sarà già tempo di Quidditch. Nel frattempo, tra la cena e un’attività serale, è tempo di ripassare la pronuncia degli incantesimi: “È Leviosa, non Leviosà!”.