Firenze ieri e oggi. Ritratto di una città

Firenze dal 1945: miglioramenti o peggioramenti? Analisi critica del passato e confronto con la Firenze attuale. Testimonianze fotografiche e riflessioni sulle trasformazioni della città.

Firenze dal 1945, complessivamente, è migliorata o peggiorata? Spesso i ricordi giovanili si confondono con l’ambiente in cui si sono vissuti. Molti dicono che Firenze era meglio negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso. Secondo me è esattamente il contrario. Un libro di Luca Giannelli (Scramasax editore) pubblica una serie di foto del 1953 corredate da testi descrittivi di piazze, strade, mercati rionali e mestieri artigiani quando Firenze era ancora una “ Firenzina” a misura d’uomo. Però come era tenuta? Nel libro fotografico di Giannelli si vede cosa succedeva il fine settimana nel centro di Firenze. Piazza del Duomo completamente invasa da macchine parcheggiate selvaggiamente. Così come piazza Santissima Annunziata, piazza della Signoria, piazza della Repubblica e piazza Pitti. Foto sconcertanti che testimoniano di una società che usciva dalla seconda guerra mondiale stravolta dal mito dell’automobile che veniva usata anche per piccoli spostamenti e posteggiata, come una conquista sociale rilevante, in una delle piazze storiche della città. Come a dire: “Ho anche io la macchina e la posteggio dove voglio!”: Una catastrofe estetico ambientale.. Uno stile di vita degno della trama di un film interpretato da Totò o Alberto Sordi.

Ci sono stati anche atteggiamenti ben più gravi in difesa del degrado della città: quando fu deciso di pedonalizzare Ponte vecchio gli orafi misero in vetrina dei manifesti contro il sindaco Bausi e l’assessore Remo Giannelli colpevoli: ”di pedonalizzare Ponte Vecchio !” e impauriti dal possibile calo delle vendite. Pazzie! così come gli antiquari di via Maggio protestarono quando fu liberata Piazza Pitti dell’immondo posteggio sempre in difesa dei loro privilegi commerciali (il posteggio in piazza Pitti serviva ai loro clienti) . Quindi Firenze con mille problemi nuovi e diversi oggi è meglio di cinquanta o sessanta anni fa. Un passato da non dimenticare sperando di fare ancora meglio per il futuro in una città liberata dalle macchine private.