FIRENZE
Cronaca

Firenze in attesa, 55 milioni per il restyling del Franchi dipendono dal Governo

Il Comune di Firenze attende l'arrivo dei fondi necessari per il restyling dello stadio Franchi. Il finanziamento dipende dalle decisioni del governo e dall'utilizzo di altre fonti di finanziamento. Il bilancio triennale prevede investimenti in trasporto, scuola, diritto allo studio, cultura, infrastrutture sportive, sicurezza e altro.

Firenze in attesa, 55 milioni per il restyling del Franchi dipendono dal Governo

Firenze in attesa, 55 milioni per il restyling del Franchi dipendono dal Governo

di Ilaria Ulivelli

Le troppe scottature prese (in primis il definanziamento del decreto interministeriale che aveva assegnato nel 2022 i 55 milioni per il restyling) lasciano Palazzo Vecchio in attesa. Il percorso del nuovo Franchi è più o meno tracciato. E l’arrivo dei 55 milioni (non è detto che la cifra sia proprio quella) dipende dalle decisioni del governo. L’interlocutore principale resta il ministro del Pnrr, Raffaele Fitto. Che il sindaco ha incontrato la scorsa settimana. Subito dopo, delle stesse questioni Nardella ha parlato con il ministro dello sport, Andrea Abodi, incontrato in occasione della premiazione FairPlay Menarini a Fiesole. Ci sono due cose certe.

La prima è che per lo stadio di Firenze non verranno dati altri fondi, oltre ai 95 milioni (che in virtù dell’incremento dei prezzi delle materie prime sono lievitati più o meno a 140) già destinati dal ministero della Cultura. Il motivo è che non si vogliono fare figli e figliastri: il contributo pubblico per il Franchi è più del triplo di quello destinato al Dall’Ara di Bologna.

Il quadro economico dovrà, dunque, essere completato con altre fonti di finanziamento. Ma figli e figliastri, se i soldi non dovessero arrivare, verrebbero fatti veramente. Dal governo ci sono input positivi. Perché per Firenze è previsto che si faccia come per Venezia. Ovvero si finanzieranno altre opere che al momento gravano sugli investimenti del bilancio triennale del Comune 2023-2025 che non siano già stati inseriti nel Pnrr dando la possibilità a Palazzo Vecchio di stornare la cifra che, a quel punto, sarà indirizzata sul Franchi. Ma quali opere? Palazzo Vecchio ha quattro atti pronti in attesa della firma. Incrociando le dita che arrivi.

Nel bilancio triennale di previsione del Comune gli investimenti rappresentano il capitolo principale: quasi 2 miliardi fra cui spiccano oltre 1,2 miliardi per il trasporto pubblico locale e per le nuove linee tramviarie, alcune già in fase di realizzazione. Sono invece circa 52 i milioni di euro destinati a scuola e diritto allo studio, oltre 28 milioni per valorizzazione beni e attività culturali, quasi 204 milioni per infrastrutture sportive, 20 milioni per l’edilizia Erp, 22 milioni per lo sviluppo sostenibile e la tutela del territorio e dell’ambiente, 12 milioni in investimenti in politiche sociali e della famiglia fra cui 5 milioni per lo sviluppo degli asili nido. Imponenti anche gli investimenti in sicurezza e videosorveglianza per i quali sono stanziati oltre 61 milioni. Molti di questi capitoli però sono legati a partite del Pnrr. Come gli impianti sportivi di San Bartolo a Cintoia (in cui anche la Regione ha investito 5 milioni) e il complesso Paganelli.

Una delle possibilità è che Palazzo Vecchio chieda il finanziamento per il rifacimento degli impianti sportivi e per la realizzazione del parco urbano nell’area esterna allo stadio, quella che prevede anche la realizzazione di 5mila metri quadri di area commerciale a supporto economico finanziario. Ma potrebbe essere scorporata. L’idea iniziale era di finanziare il tutto con un project financing da circa 70 milioni di euro. Ma si potrebbe cambiare. In fondo a Venezia è stato finanziato il palasport.

A Campo di Marte, come previsto nella scheda particolareggiata del nuovo piano operativo comunale ci sono molti impianti sportivi che risultano tra loro isolati e indipendenti, delimitati da recinzioni che ne impediscono una fruizione unitaria. L’intervento complessivo, se si esclude l’area commerciale, è finalizzato a costituire una nuova polarità intesa non più come somma di funzioni autonome, ma come parco urbano unitario popolato da nuove attività. Si rifaranno i giardini Niccolò Galli, la piscina, sarà realizzato un palazzetto da 700 posti.

L’altra possibilità, forse la più corposa e unitaria, è il progetto all’ex caserma dei Lupi di Toscana, in prossimità del confine con Scandicci, che prevede la nascita di un nuovo quartiere con un investimento pubblico da 120 milioni di euro che punterà sull’housing sociale. Gli alloggi studenteschi sono già stati finanziati.