Firenze, l’Asl: “Lo stabile sgomberato è destinato ad alloggi per le persone con bisogni di salute mentale”

La nota dell’Azienda Usl Toscana Centro: “Ritorniamo in pieno possesso dell’immobile per riattivare il progetto Abitare Supportato ‘housing e co-housing 2.0’ "

Un momento dello sgombero (New Press Photo)

Un momento dello sgombero (New Press Photo)

Firenze, 17 agosto 2023 – Non era un edificio senza un progetto sociale quello occupato in via Ponte di Mezzo da un gruppo di antagonisti e sgomberato dalla polizia. In una nota, l’Azienda Usl Toscana Centro  (proprietaria dell’immobile) sottolinea di essere tornata in pieno possesso “dell’immobile acquistato con la finalità di attivare il Progetto Abitare Supportato denominato "Housing e co-housing 2.0, per le persone con bisogni complessi di salute mentale".

Dopo  aver ringraziato chi ha provveduto allo sgombero, l’Azienda comunica che “ora potrà essere ripreso il percorso che prevede di destinare gli immobili di via Ponte di Mezzo, già a suo tempo realizzati: si tratta infatti di appartamenti (in tutto 10/12 mono/bilocali) che saranno messi a disposizione dei cittadini residenti nei territori aziendali (Empoli, Prato e Pistoia) e nel Comune di Firenze, per rispondere ai loro bisogni di autonomia abitativa.  La scelta dell'immobile da parte della Asl deriva dalla sua localizzazione geografica strategica (è nel centro del Quartiere5), in una zona ricca di risorse: ben servita da tutti i servizi, con molte strutture anche a carattere ricreativo e ben collegata; a piedi, in autobus e con il servizio di tranvia si raggiungono facilmente i centri commerciali ed inoltre, è a poche centinaia di metri dal Centro Diurno”.

Nella nota, l’Asl Toscana Centro continua: “La possibilità di disporre di una abitazione è una componente essenziale per la riabilitazione delle persone con problemi di sofferenza mentale associata a bisogni socio-sanitari: i pazienti, già in carico ai servizi di salute mentale, saranno inseriti negli appartamenti, dopo la necessaria valutazione clinica, e lì potranno intraprendere un percorso in autonomia, in un favorevole contesto sociale e relazionale, con la garanzia degli interventi a carattere domiciliare dei team multiprofessionali e da parte degli educatori e degli assistenti sociali.In particolare il progetto prevede che per l'ingresso negli appartamenti sia prevista la stesura di un Progetto terapeutico riabilitativo individualizzato (PTRI) globale residenziale da parte dell'équipe multidisciplinare del Servizio di salute mentale da cui provengono le persone e l'intervento del team Abitare Supportato multidisciplinare”.