ROSSELLA CONTE
Cronaca

Movida, l’alleanza possibile giovani-locali

Dopo la lettera di un 27enne: "La maggior parte di noi cerca solo sano divertimento". L’apertura di Confcommercio: "Sì al dialogo"

Controlli della polizia municipale sulle strade della movida

Controlli della polizia municipale sulle strade della movida

Firenze, 16 febbraio 2022 - Il divertimento divide la città. Da un lato i residenti che la settimana prossima si preparano a scendere in strada con il ‘Funerale del centro storico’ per chiedere maggiore sicurezza e un freno allo svago che regole e orari faticano a tenere sotto controllo. Dall’altro i giovani che rivendicano il diritto a vivere la città anche di notte e che proprio ieri, tramite una lettera firmata dal 27enne Corso Zucconi, hanno lanciato un appello ad abitanti e istituzioni: "Vogliamo solo poter vivere la nostra età, non si può fare di tutta l’erba un fascio" hanno scritto. Per il ventisettenne firmatario della lettera aperta, il problema non è la movida che sempre è esistita e sempre esisterà ma la gestione: "Perché in piazza Sant’Ambrogio, dove escono studenti universitari e lavoratori che vogliono tutto meno che creare problemi ma semplicemente svagarsi, il fine settimana sono sempre schierate almeno sei volanti di tre corpi di polizia differenti, mentre in via Verdi e in via de Benci, dove si respira ben un altro clima, passa raramente qualche pattuglia? Perché è stato deciso di chiudere, passando da un estremo all’altro, il sagrato di Santo Spirito invece di trovare una misura più conciliante?" lancia l’interrogativo Zucconi. "Chiudere una zona non fa altro che spostare il problema. Invece bisognerebbe favorire la delocalizzazione della movida, rendere gratuiti i servizi igienici come avviene in moltissime città europee e installare più cestini della spazzatura". 

All’invito al dialogo risponde Franco Marinoni, direttore Confcommercio Toscana: "Serve una ‘santa alleanza’ tra la parte sana della nostra categoria e la parte più ragionevole dei residenti e dei giovani affinché insieme si trovino soluzioni. A chi ci governa dobbiamo portare proposte" non usa mezzi termini Marinoni. Che aggiunge: "Partendo da un dato di fatto: che Firenze è patrimonio di tutti coloro che la vivono sia perché ci abitano sia perché ci operano traendone il proprio sostentamento. L’interesse alla salute della città, sia in termini di sicurezza che di economia, sta a cuore a tutti allo stesso modo. Quindi, solo se avremo la capacità di soffermarci su quello che unisce invece che su quello che divide forse troveremo finalmente la strada giusta". 

Il direttore Confcommercio, a proposito di quanto portato all’attenzione pubblica dal gruppo di giovanissimi, è chiaro: "Chiudere non serve a niente. I nostri locali con le luci accese sono dei presidi sociali molto importanti. E se le nostre attività chiudono non si fa altro che aprire le porte all’illegalità: chi vuole il modo di divertirsi lo trovano lo stesso". Marinoni, dando la disponibilità di Confcommercio al dialogo sia con i residenti che con i giovani, ribadisce: "Il nostro paese è diventato un ‘paradiso’ per chi vuole delinquere ma non di certo per le forze dell’ordine, che ringraziamo, ma per il sistema giudiziario ormai in tilt". Intanto gli abitanti riuniti nel comitato Cittadini per Firenze si stanno organizzando per far sentire la propria voce. Dietro lo slogan "Il centro storico è morto" metteranno in scena una sorta di funerale proprio sotto la sede del Quartiere 1.