
l'accesso a un parcheggio
Firenze, 9 maggio 2023 – Più di 73mila stalli auto di cui 30mila a pagamento in superficie e 32.600 riservati ai residenti. Il tutto per vortice di auto circolanti che, la mattina, sfiora quota 100mila marmitte. Numeri che portano a una certezza: per un automobilista su tre, al mattino, trovare un posto dove spegnere il motore prima di entrare al lavoro può diventare un’impresa. O un salasso. Sì perché alla flotta di posti disponibili si aggiungono i 14 parcheggi gestiti da Fipark che portano in dote un rinforzino di quasi 5mila posti. Con prezzi, in alcuni casi, da gioielleria. Il risultato è che una giornata lavorativa di otto ore, con magari una sosta di dieci, considerandone un paio frazionate, può costare quanto il biglietto di un Frecciarossa per Roma o Milano.
Il record è tutto del parcheggio interrato al mercato di San Lorenzo dove dieci ore di sosta vengono la bellezza di 69 euro. Intendiamoci, i 175 posti del parcheggio Fipark, non sono meta per lavoratori, ma soprattutto per turisti o fiorentini che, al massimo, mollano l’auto un paio d’ore. Ma il conto virtuale è da vertigine: 2 euro la prima ora non frazionabile, 3 dalla seconda. Poi il decollo con 8 euro tondi dalla terza in poi. La domenica si torna a livelli popolari: 2 euro per ogni ora.
Ma il suo conto resta un primato, probabilmente in Italia. In tutto il Paese non si trovano altri parcheggi pubblici così salati. A Milano, per capirsi, per spegnere il motore accanto alla stazione si sborsano al massimo 30 euro. A Roma ci pensa la tariffa giornaliera che blocca a 19 euro il massimo per 24 ore. A Torino Porta Susa si arriva a 18 euro per tutta la giornata. Napoli Centrale? Una passeggiata da 22 euro. La tariffa giornaliera invece resta un miraggio al posteggione della nostra stazione, questo sì frequentato anche dai fiorentini per motivi di lavoro. Dieci ore qui si pagano la bellezza di 38 euro con una tariffa secca da 3,80 euro l’ora: il costo di una fiorentina fumante in trattoria.
Gli unici due posteggi che piazzano un tetto giornaliero sono il Parterre dove 24 ore non possono costare più di 15 euro e la struttura interrata accanto alla Leopolda con un fisso di 20 euro. Spiccioli rispetto al fratello maggiore di Santa Maria Novella. Le cose vanno un po’ meglio nel mini parcheggino Beccaria dove la tariffa bloccata a 1,70 l’ora (non frazionabili, ci mancherebbe altro) porta le 10 ore di sosta a 17 euro. Fuori quota invece i due parcheggi vicino a Careggi: quello del Cto e quello in viale Pieraccini dove giustamente il massimo giornaliero è fissato a 4 euro per permette il posteggio a pazienti e visitatori a prezzi digeribili.
Non scherza invece il park di Sant’Ambrogio. I suoi 377 posti sono vitali per chi lavora in zona Beccaria, Gioberti e Santa Croce. Eppure il tassametro per la sosta mentre si è in ufficio può arrivare anche 27 euro secchi. Che, se vengono disgraziatamente moltiplicati per sei giorni lavorativi, diventano ben 162 euro. In due settimane si vola a livelli da rata del mutuo con più di 300 euro. Forse meglio incrociare le dita ed cercare di non di varcare la sbarra. E sperare che arrivi una multa per divieto di sosta. Sarà sempre meno cara del ticket.
Claudio Capanni