Cosimo I dei Medici padre della Toscana e primo vero unificatore del territorio, politicamente e culturalmente. Il 21 aprile 1574 moriva il Granduca e i 450 anni da quella data sono l’occasione per raccontare e celebrare un personaggio a cui si deve molto del volto della Toscana di oggi.
All’interno del calendario delle celebrazioni promosse dalla Regione, è stata inaugurata la mostra a Palazzo Strozzi Sacrati, che ricostruisce la figura storia di Cosimo I e i fasti del tempo, la corte medicea e i protagonisti del tempo.
L’allestimento propone i costumi sontuosi che ricostruiscono fedelmente gli abiti dei Medici, opere sartoriali delle Manifatture Digitali di Prato. Si viene poi immersi nell’atmosfera delle fortezze grazie ad una collezione di fotografie appositamente realizzate da Massimo Sestini, che ancora oggi testimoniano l’impronta del Granduca nelle fortificazioni di numerose città della Toscana.
Esposti inoltre preziosi pezzi originali, cimeli come la bolla papale che conferì a Cosimo il titolo granducale del 1569. E infine l’esperienza immersiva che consente semplicemente scansionando un QR code di entrare virtualmente nello studiolo di Cosimo in Palazzo Vecchio.
La mostra, inaugurata dal presidente della Regione Eugenio Giani, è curata da Samuele Lastrucci, direttore del Museo de’ Medici alla Rotonda di via degli Alfani, con la collaborazione tra istituzioni e importanti realtà culturali, quali l’Archivio di Stato di Firenze, quello di Siena e il Museo dell’Opificio delle Pietre Dure: "Da grande sovrano, di caratura europea, Cosimo riuscì a consolidare autonomia, integrità territoriale e sicurezza di uno Stato che prima non esisteva - spiega Giani -. Il Granducato nato dalla sua opera riunì le due antiche Repubbliche rivali, Firenze e Siena, in una nuova entità i cui confini corrispondono in gran parte alla Toscana di oggi".
"Le sezioni della mostra mettono in luce la dimensione più propriamente politica di Cosimo I - spiega il curatore Samuele Lastrucci -, dalla costruzione del mito, operata da intellettuali del calibro di Giorgio Vasari e Egnazio Danti, al momento cruciale dell’incoronazione a granduca". Fino al 16 maggio.