Firenze, 16 marzo 2024 – L’assassino parlotta con la sua vittima. Lui e Petru Tataru sembrano conoscersi ma ad un tratto egli tira fuori il coltello e glielo pianta intorno al basso ventre. Poi lo deruba, mentre lentamente il giovane moldavo, 19 anni, si sta spegnendo.
Una telecamera ha ripreso tutto. Grazie a quelle immagini, e all’intuito dei poliziotti della Squadra mobile, l’omicidio di largo Alinari pare essere già risolto. Restano le polemica sulla sicurezza, ma questa è un’altra storia.
Stamattina, Cheikhna Dia, 26 anni, origini senegalesi e regolare sul territorio italiano, sarà davanti al giudice per la convalida del suo fermo, accompagnato dal suo legale, l’avvocato Tiziana Giuttari. E’ accusato dell’omicidio del 19enne, di averlo trafitto con una lama e di averlo rapinato. Un delitto per pochi spiccioli. Maturato nelle notti di droga e degrado, nell’area della stazione di Santa Maria Novella in deficit di sicurezza.
Dia è una conoscenza neanche troppo vecchia degli uffici di via Zara. Appena lo scorso primo marzo, era stato fermato per questioni analoghe: droga e rapina. Gli agenti sollecitarono l’arresto, la procura optò per una denuncia a piede libero. Fatto sta che il senegalese, ben riconoscibile per la testa ossigenata di biondo, è tornato nella “sua“ zona. La stazione, appunto.
Qui il 26enne si guadagnerebbe da campare, illecitamente. Ma nella notte tra mercoledì e giovedì, avrebbe usato più violenza del solito, contro un giovane, regolare, che assieme al fratello aveva appena trovato un lavoro. Il risultato è stato un omicidio che ha fatto molto rumore, che ha fatto sentire tutti molto lontani da quella Santa Maria Novella che cantava Pupo.
Ma, se i primi esiti investigativi troveranno riscontro, c’è da elogiare il lavoro dei poliziotti. In una manciata di minuti, grazie ancora all’attenta visione - in tempo reale - delle telecamere da parte della sala operativa, hanno rintracciato un’auto allontanatasi da largo Alinari in piazza de’ Nerli. I cinque occupanti sono stati portati in questura. E tra loro c’era il sospetto. Nella nottata, il pm Alessandra Falcone ha disposto il fermo. Non è stata trovata l’arma del delitto. Forse è stata gettata via nella fuga.
«Ringrazio le forze dell’ordine che hanno individuato il probabile responsabile grazie anche alle nostre telecamere di videosorveglianza in città, più di 1.700. Abbiamo sempre detto che la sicurezza è un diritto fondamentale di tutti. Non è una questione politica di destra o sinistra, il rimpallo di responsabilità e la polemica politica non ci interessa e non serve a nessuno. Noi chiediamo al ministro Piantedosi, responsabile sulla sicurezza della nostra città, di venire a Firenze il prima possibile", ha detto il sindaco Dario Nardella, commentando il fermo ai microfoni della Rai.
"Siamo pronti a rilanciare un patto vero per la sicurezza nel quale ognuno fa la sua parte - ha aggiunto -. Il sindaco non gestisce poliziotti, carabinieri ma fa molto e può fare sempre di più con telecamere, steward, agenti di polizia municipale, guardie giurate come stiamo facendo in questi giorni. Siamo pronti a fare la nostra part e se il governo manda più agenti".