ROSSELLA CONTE
Cronaca

Firenze perde un altro pezzo di storia: dopo 72 anni chiude Bacci Tessuti

L'attività è stata fondata nel 1953 in piazza del Mercato Centrale per poi spostarsi in via dell'Ariento

Andrea Prayer Galletti titolare con la moglie Patrizia Bacci

Andrea Prayer Galletti titolare con la moglie Patrizia Bacci

Firenze, 18 febbraio 2025 - Dopo oltre 70 anni di storia, Bacci Tessuti abbasserà la saracinesca. Un altro nome storico del quartiere di San Lorenzo saluta e se ne va, lasciando un vuoto nel tessuto economico e sociale della città. Fondato nel 1953 da Moreno Bacci in piazza del Mercato Centrale e trasferito nel 1980 in via dell'Ariento, il negozio ha rappresentato un punto di riferimento per gli amanti della stoffa di qualità, italiani e stranieri.

Una decisione sofferta e inevitabile

Andrea Prayer Galletti, che ha dedicato 45 anni della sua vita all'attività insieme alla moglie Patrizia Bacci, racconta con amarezza una decisione presa a malincuore: "È stata una scelta sofferta, gli affari vanno bene, l'azienda è sana. Ma le mie figlie, di 40 e 35 anni, hanno scelto strade diverse. Non se la sentono di proseguire questa attività. Senza un passaggio generazionale, non ha senso andare avanti", confessa Prayer Galletti che ricorda quando il quartiere di San Lorenzo era ancora il quartiere di San Lorenzo con i suoi residenti e botteghe.

Il futuro di Bacci Tessuti

"Forse troveremo un piccolo fondo e ridimensioneremo l'attività, ma in ogni caso andremo via di qui" prosegue. Un'attività Bacci Tessuti che lavora sia con clienti storici che con turisti: "Vengono da noi perché trovano stoffe di qualità, pure al 100%. A differenza di altri stati in cui oramai si trovano solo tessuti misti". Se le sarte sono meno, ci sono tantissimi studenti che iniziano "ad approcciarsi al mestiere, vengono da noi e passano ore a scegliere il taglio giusto". Internet? È una bella vetrina, ma la stoffa si compra solo toccando, va sentita la qualità".

Cambiamenti irreversibili per Firenze

Una storia, quella di Bacci Tessuti, che si intreccia con quella di tante altre botteghe fiorentine, soffocate da una città che cambia troppo in fretta, senza più spazio per la tradizione. Solo qualche settimana fa ha chiuso anche Albertina, storica merceria di San Lorenzo, che per oltre 75 anni ha fornito passamanerie, fili e bottoni a generazioni di fiorentini e turisti. Anche lei, come ha raccontato, ha deciso di chiudere perché ha raggiunto l’età per la pensione. Le difficoltà del passaggio generazionale nelle attività storiche sono sempre più evidenti.

E così, mentre i negozi storici chiudono, le strade di Firenze si riempiono di franchising e locali per turisti, sempre più simili a quelli di qualsiasi altra città. "Abbiamo servito nonne, mamme, nipoti – conclude Prayer Galletti -. Intere generazioni. Ci mancheranno i clienti, il rapporto umano".