Firenze, 24 ottobre 2024 – Era il 31 luglio 2015 quando l’istituto di istruzione superiore Galileo Galilei di via del Filarete a Firenze fu sconvolto da una notizia terribile: Sara Milo, una studentessa della scuola, era stata uccisa da un pirata della strada durante la sua prima vacanza con i compagni a Donoratico, sulla costa Livornese. Da quella tragedia, in memoria della giovane, è nato il premio Sara Milo, che come da tradizione interrotto solo dallo stop forzoso della pandemia, torna anche quest’anno: si svolgerà questo lunedì 28 alle 11 nella sala proiezioni della scuola. Ad organizzare l’iniziativa l’associazione ‘Noi e Sara’, costituita dalla famiglia della vittima per trasformare quel dramma in qualcosa di utile per il futuro, per far sì che la morte di Sara non fosse vana. Infatti durante la premiazione, che vedrà i due allievi più meritevoli della scuola percepire un riconoscimento di 200 euro ciascuno, si terrà una riflessione a cura delle istituzioni e della polizia municipale sul tema della sicurezza stradale, per sensibilizzare oggi gli automobilisti e motociclisti di domani. Quest’anno la premiazione sarà tutta in rosa: le due studentesse Patricia e Letizia, una del tecnico e una del liceo, che hanno riportato delle medie altissime, di 9,7 e 9,18. Parteciperanno all’evento tra gli altri l’assessora all’Educazione Benedetta Albanese, il consigliere comunale Luca Milani, il comandante della polizia municipale fiorentina Francesco Passaretti con una rappresentanza di vigili urbani, una rappresentanza dei docenti che hanno avuto Sara come allieva, il presidente di Quartiere 4 Mirko Dormentoni. “Quella sera, lungo il tragitto dal Cavallino Matto, il parco giochi, al campeggio si udivano le risate tra amici e forse Sara pensava che avrebbe conservato per sempre quel bellissimo ricordo – aveva ricordato anno scorso commossa la professoressa Maria Diviccaro, una delle coorganizzatrici del premio –. Improvvisamente il rombo di un motore, lo stridio delle gomme sull’asfalto, un tonfo sordo, un dolore lancinante, rumore di vetri e di lamiere, poi più niente. La mente si spense, ma ancora Sara respirava. La corsa disperata in ambulanza, l’autista della Misericordia che mangiava l’asfalto, centimetro per centimetro, fino all’ospedale di Cecina, non poteva lasciarla andare via così, a diciassette anni. Sara era giovane, forte, lottava per sopravvivere, lo fece fino all’indomani. Il trauma cranico era gravissimo. L’automobilista, che poi sarebbe risultato avere un tasso alcolemico fuori legge, travolse anche altri amici del gruppo, che furono feriti in maniera meno grave di Sara. Nessuno si rassegnava, nessuno poteva crederci. Era morta Sara. Anche oggi, quando ripercorriamo le tappe di questa storia, si percepisce la commozione di tutti, funere mersit acerbo. La forza dei genitori di Sara, Manuela e Sergio, è stata trasformare il loro dolore in qualcosa di importante per il prossimo; così dal suo ricordo, dalla sua morte, qualche mese dopo è nata l’associazione ‘Noi e Sara’ che ha indetto un premio insieme all’Istituto Galileo Galilei”. Carlo Casini
CronacaFirenze, Premio Sara Milo 2024 al Galilei