
Incontro tra residenti e istituzioni sulla tramvia di Gavinana: focus su alberi e mobilità sostenibile.
"Spiegateci bene cosa ne sarà dei nostri alberi". Perché va bene l’emergenza sosta, d’accordo le grane del traffico (che comunque per ora regge), passi pure (in secondo piano) la rivoluzione dei bus ma in cima alle priorità dei fiorentini – e Gavinana non fa certo eccezione – c’è quella di avere sopra la testa più chiome verdi possibili anche perché le estati arroventate stanno ormai inanellando un filotto inquietante.
Ecco perché al confronto – vivace ma composto – tra residenti e istituzioni al centro ’Gav’ di via Gran Bretagna ieri pomeriggio (presenti un centinaio di persone) e incentrato sulla tramvia che verrà si è parlato tanto di alberi. Ferita ancora aperta, d’altronde, il filare raso al suolo in piazza Elia dalla Costa dove dovrà trovar spazio una delle diciassette fermate che si snoderanno lungo i 7 chilometri e 200 metri della 3.2.1 Libertà-Bagno a Ripoli (termine dei lavori previsto a fine 2026, salvo proroghe dei fondi Pnrr).
L’assessore alla mobilità Andrea Giorgio, introdotto dalla ’padrona di casa’, la presidente del Quartiere 3 Serena Perini, ha assicurato che il saldo complessivo degli alberi post-cantieri sarà positivo: + 824. Ok, ’ma tagliamo giganti per mettere alberelli’, ha ribattuto qualcuno. L’assessore promette: "Saranno alberi già grandicelli con una circonferenza minima di 20 centimetri, ben irrigati e adatti al clima urbano". E i pini di viale Europa. "Non saranno abbattuti" assicura Perini rassicurando la platea. Affiancato dal direttore del Sistema tramviario metropolitano, l’ingegner Michele Priore, Giorgio ha poi spiegato a grandi linee il progetto complessivo ricordando la possibilità per i residenti della zona di usufruire gratuitamente, tramite registrazione, dei parcheggi di Publiacqua in via Villamagna e dell’interrato della Coop di piazza Bartali (a patto di togliere l’auto la mattina presto per far spazio ai clienti) per tener botta durante i cantieri che accentuano l’emergenza sosta nel rione prima di proflare uno scenario interessante per il futuro. "Stamo studiando nuove soluzioni per recuperare stalli di sosta in alcune strade" ha detto il responsabile della mobilità di Palazzo Vecchio facendo l’esempio di via Villamagna.
"E’ una strada larghissima e in alcuni punti forse tutta questa larghezza non è neanche necessaria per i flussi di traffico – le sue parole – Quindi si potrebbe pensare di sostituire in certi tratti la sosta attuale con stalli a spina di pesce. Avremmo un dupplice risultato: più parcheggi per i residenti e la strada un più stretta che disincentiva gli automobilisti ad andare veloci".
Posto che la stima complessiva, al netto degli undici milioni di passeggeri in più all’anno nel sistema tramviario con l’innesto della 3.2.1, sia quella di sottrarre al traffico quasi diecimila auto al giorno il tema viabilità resta un’incognita. Le corsie in viale Giannotti, spina dorsale del traffico nel rione, saranno una per senso di marcia. E in caso di passaggio di un’ambulanza. Puntuale la rassicurazione: le vie di fuga ci sono perché i mezzi di soccorso, in caso di emergenza, potranno transitare sulla sede della tramvia non inerbata.
A preoccupare i residenti, al netto di tutto, resta la futura tenuta delle strade ’alternative’ al viale, su tutte via Datini e via di Ripoli, ritenute "troppo strette".