Monica Pieraccini
Cronaca

Firenze, protesta dei residenti contro la cabina elettrica Enel a Castello

Venerdì 22 novembre si è svolto un presidio in via Chiuso dei Pazzi. Intanto prosegue l’iter per la presentazione del ricorso al Tar della Toscana

La protesta dei residenti a Castello (Fotocronache Germogli)

Firenze, 22 novembre 2024 – Un presidio di protesta si è tenuto nel pomeriggio di venerdì 22 novembre lungo via Chiuso dei Pazzi, organizzato dall’Osservatorio quartiere 5 insieme ai residenti contro la costruzione di una cabina elettrica di trasformazione da parte di Enel. L’impianto sorgerà a poche centinaia di metri dalle Ville Medicee, dietro la scuola Guicciardini, la Chiesa del Sodo e nelle immediate vicinanze di abitazioni e giardini residenziali.

Al presidio hanno partecipato decine di cittadini che hanno distribuito volantini e manifestato per sensibilizzare l’opinione pubblica e chiedere un intervento delle istituzioni. «Si tratta di oltre un ettaro di terreno espropriato per costruire una centrale elettrica di trasformazione. È questa la tutela della salute dei residenti e dei valori storici e paesaggistici di questa periferia medicea?», denuncia Maurizio Bruschi, rappresentante dell’Osservatorio quartiere 5.

Il ricorso al Tar

Per contrastare il progetto, l’Osservatorio Quartiere 5 ha avviato un ricorso al Tar della Toscana, per il quale è attualmente in corso una raccolta firme tra residenti e lavoratori della zona. Bruschi spiega: «Non ci opponiamo allo sviluppo delle infrastrutture, ma chiediamo che venga rispettato il valore storico, ambientale e paesaggistico del territorio, già fortemente penalizzato».

La replica di Enel

Quando è iniziata a montare la protesta dei residenti, a giugno 2024, Enel, tramite E-Distribuzione, la società che gestisce la rete elettrica di media e bassa tensione, ha replicato evidenziando la necessità e la sostenibilità del progetto, che ha già ottenuto tutte le autorizzazioni. La nuova cabina primaria Careggi, che richiederà un investimento di oltre 8 milioni di euro, sarà realizzata entro metà 2026 e avrà un ruolo strategico per l’efficienza energetica della città. I lavori dovrebbero iniziare nei primi mesi del 2025.

«La cabina non è una centrale e non produrrà energia, ma si limiterà a trasformarla, senza alcun impatto sulla salute o sull’ambiente», chiarisce la società. Enel sottolinea che l’impianto sarà progettato per integrarsi con il paesaggio, utilizzando soluzioni compatte e schermature naturali, come la vegetazione. Inoltre, tutte le apparecchiature saranno collocate in fabbricati progettati in collaborazione con la Sovrintendenza, rispettando le linee architettoniche locali.

L’infrastruttura sarà realizzata lungo un corridoio infrastrutturale già esistente, con tre linee di alta tensione della rete nazionale gestite da Terna. Anche la connessione della cabina sarà interrata, per minimizzare l’impatto visivo e ambientale. «I valori elettromagnetici saranno ampiamente nei limiti di legge, garantendo la sicurezza e la salute dei cittadini», precisa Enel.

Il progetto fa parte di un piano sostenuto anche dai fondi Pnrr, volto a potenziare il sistema elettrico locale con tecnologie innovative e a favorire l’integrazione delle energie rinnovabili, in linea con il modello delle smart grids.