CARLO CASINI
Cronaca

Firenze, raid di finestrini rotti in via di Soffiano

Continuano le spaccate alle auto per rovistare all'interno. E da quando il bar del Boschetto è chiuso, manca un presidio serale nella strada. La testimonianza: "È la quarta volta in un anno, ne posso più"

Vetri di auto rotti sul marciapiede tra il Boschetto e la Caritas

Vetri di auto rotti sul marciapiede tra il Boschetto e la Caritas

Firenze, 18 luglio 2024 - Spaccate ai vetri a delle auto a Firenze in via di Soffiano, circa all’altezza del Boschetto, per cercare qualcosa da rubare anche se di prezioso non vi fosse niente: una pratica delinquenziale che purtroppo sta dilagando in zona, come lamentano i residenti. Via di Soffiano in particolare pare meno sicura nelle ore serali da quando è stato fatto chiudere il circolo del Boschetto, riaperto come punto distributori automatici che vengono chiusi al tramonto; senza il bar a fare da presidio e portare passaggio di persone, adesso la notte nella strada sono più frequenti furti e vandalismi. Sono stati rotti almeno tre vetri nelle ultime due notti: una nella notte tra martedì e ieri e uno stanotte.

Fatto sta che gli episodi delittuosi continuano, soggetti loschi vengono notati nelle ore serali aggirarsi su via di Soffiano, ma non corrisponde un pari controllo del territorio: “È la quarta volta che mi rompono il vetro in poco più di un anno – racconta Cinzia Chiaramonti, che si svegliata ieri con l’amara sorpresa del deflettore posteriore della sua auto parcheggiata tra il Boschetto e la Caritas rotto –. Tre volte a primavera di anno scorso, denunciate alla polizia, e ora questa, denunciata ai carabinieri, ieri. Denuncio soprattutto nella speranza che serva ad aumentare i controlli in zona. I carabinieri mi hanno suggerito di fare richiesta al comune di installare più telecamere anche qui, semmai dovesse servire a qualcosa come deterrente. C’è un degrado incredibile in zona. Io ci sono cresciuta e mai avrei pensato che a 60 anni per portare fuori il cane al Boschetto anche alle 20-21, di aver timore e di aspettare che ci sia qualche altro padrone, altrimenti dover fare il giro da via dell’Olivuzzo dove ci sono case per sentirmi più sicura”.

Carlo Casini