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Cronaca

Firenze, la rabbia di San Jacopino: “Siamo assediati. Serve un presidio per tutelarci”

I commercianti sono esasperati: “Ci chiedono soldi di continuo, rubano e si sentono impuniti. Ora basta. Le cose devono cambiare. Molte persone stanno vendendo casa per trasferirsi altrove”

Firenze, 29 gennaio 2025 - Entrano nei negozi “chiedendo minimo 5 euro” e “se non glieli dai alzano la voce e minacciano”, bevono fin dalla mattina presto, fanno i loro bisogni dove capita e sono ormai i ‘padroni’ del giardinetto di via Galliano, dove nessuna persona per bene può sostare per giocare a scacchi oppure a ping pong: sarebbe troppo pericoloso. San Jacopino, dopo la recente manifestazione che si è tenuta in piazza Puccini, torna nuovamente ad alzare la voce ed a gridare tutta la sua rabbia.

Manifestazione organizzata dal Comitato Cittadini Attivi di San Jacopino
Manifestazione organizzata dal Comitato Cittadini Attivi di San Jacopino

I commercianti sono esasperati. Maria Rosa Nazaro gestisce la lavanderia 2N di via Galliano: “Non sappiamo più come fare - allarga le braccia -. Alcuni giorni fa mi hanno rubato il cellulare del negozio. Per un attimo, sono dovuta andare sul retro. E’ stato in quel momento che uno dei balordi della zona è entrato per portarmi via lo smartphone. A questo punto, se non sono qui davanti alla porta devo chiudere. Ogni giorno, poi, assisto a scene rivoltanti… Quel giardinetto è un bagno pubblico. I frequentatori iniziano a bere già dalla mattina presto. E’ ovvio che, dal pomeriggio in poi, tutto possa succedere”. La signora Mirella abita di fronte all’area diventata off limits per i normali cittadini: “La sera non usciamo più. Siamo terrorizzati. Dalla finestra di casa, poi, vedo di tutto: spaccio, risse, gente ubriaca… C’è pure un trans che viene qui a farsi il colore, mentre altri si fanno tagliare i capelli. Tutto all’aria aperta, sotto le nostre finestre”.

I residenti sono esasperati: “Dobbiamo camminare con gli occhi bassi. Se per caso incrociamo lo sguardo di uno di questi soggetti, quando sono alterati, rischiamo una bottiglia in testa”. Tra il palazzo in gran parte occupato, di proprietà dell’Inps, due supermercati e il giardinetto, si è creata una situazione esplosiva. “Anche perchè vengono a San Jacopino tutti i personaggi che, per via dei maggiori controlli, si sono allontanati dalle Cascine - ripete ancora una volta Simone Gianfaldoni, portavoce del comitato cittadini attivi San Jacopino -. Praticamente tutte le sere, in piazza San Jacopino, assistiamo a risse. Le persone non ne possono più. C’è addirittura chi ha deciso di vendere casa e di andarsene. Ma non può certo esser questa la soluzione. La legge Cartabia ha spuntato le armi alle forze dell’ordine. Bisogna intanto modificare quella legge. Altrimenti, non potrà che peggiorare. Il senso di impunità è la nostra rovina. Non è possibile che la gente per bene debba vivere con la paura di essere aggredita. I balordi che stazionano in zona sono stati identificati mille volti. Alcuni, hanno pure il Daspo urbano. Ma son sempre qui…”.

Non solo. “I minimarket aggirano la norma e non chiudono alle 21 come dovrebbero - denuncia Maria, che lavora e vive nel quartiere -. Intorno alle 20,30, vediamo togliere le birre dalle vetrine e sostituirle con bibite analcoliche. Poi, ovviamente, la vendita prosegue sottobanco… Ma, così facendo, continuano a restare aperti. E noi veniamo presi in giro! Noi persone oneste paghiamo le tasse e pretendiamo di essere tutelate. Vogliamo risposte dal questore. Qui serve un presidio fisso”. Rossella la incontriamo nel suo negozio Svapo’s di via Toselli: “Ho subito due spaccate e ogni giorno devo combattere con sbandati che pretendono di avere soldi e pure con le baby gang. Succede che entrano in negozio gruppetti di 7-8 ragazzini, che parlano malissimo italiano. Uno magari compra una stupidaggine, mentre gli altri arraffano quel che possono. Come si va avanti in questo modo?”.