Firenze, 11 aprile 2022 - Ha uno strascico a livello diplomatico il fermo di un senegalese fatto dalla Municipale di Firenze nelle scorse ore. In un video, si vede l'uomo bloccato a terra dagli agenti. Un caso che aveva fin da subito provocato polemiche per un presunto eccesso di forza usato dagli agenti stessi. E adesso sulla vicenda interviene il Governo senegalese.
Con un comunicato del ministero degli Esteri che chiede chiarimenti all'Italia per un trattamento giudicato "razzista e inumano". Una vicenda che dunque fa ancora parlare e che vede coinvolte le diplomazie dei due Paesi. Il fermo è accaduto nel capoluogo toscano in lungarno Acciaiuoli lo scorso 5 aprile. L'uomo è un venditore abusivo ed era stato fermato per l'identificazione.
Aveva opposto resistenza ed è stato poi per questo denunciato. "Il senegalese - si legge in una nota del Comune - ha strattonato uno degli agenti e ne ha picchiato un altro. Gli agenti hanno lesioni e prognosi di 3-5 giorni. Nessuna lesione del fermato che al fotosegnalamento ha mostrato condizioni psicofisiche ottimali e chiesto scusa per il suo comportamento violento".
Una vicenda che aveva fatto discutere. Sembrava finita lì. Poi il documento del ministero degli esteri. "Il ministero degli affari esteri - ha appreso con costernazione del video trasmesso sui social network riguardo alla violenza subita da un cittadino senegalese in Italia. Immediatamente informata dei fatti e dell'identità della vittima, l'ambasciata senegalese a Roma si è immediatamente rivolta al ministero degli Esteri italiano". Il governo senegalese "denuncia e condanna con forza questo trattamento razzista, disumano e degradante, tanto più grave in quanto commesso da forze dell'ordine, che dovrebbero applicare la legge e garantire l'incolumità delle persone e dei beni. L'ambasciatore del Senegal a Roma ha ricevuto istruzioni di recarsi senza indugio a Firenze dal nostro connazionale e alla comunità senegalese. Incontrerà anche le autorità competenti per chiedere che si faccia luce su questa vicenda e che gli autori di questi atti siano portati davanti a untribunale e puniti. Il Ministero continuerà a seguire questo caso e si riserva il diritto di intraprendere ogni altra azione opportuna".