GIOVANNI SPANO
Cronaca

“Qui ci scappa il morto”: Firenze e il tormento stazione tra spaccio e risse

Disagio, timori e rassegnazione tra i commercianti

Bivacchi alla stazione di Santa Maria Novella

Bivacchi alla stazione di Santa Maria Novella

Firenze, 1 maggio 2023 – La frase più ricorrente tra chi lavora in zona Stazione è ’prima o poi ci scapperà il morto’: che non è proprio beneaugurante.

Rapine, duelli rusticani, o agguati coi coltelli si ripetono con frequenza inquietante. Non è terra di nessuno, qui: è terra loro, dei rapinatori e dei pusher.

Vendono bustine, piccole dosi, a getto ininterrotto. Business all’apparenza basico, minimalista. Invece dietro è guerra per bande. Contrapposizioni. Sconfinamenti. Regolamenti di conti.

Quando va bene, sono ‘puncicature’. Ma è contemplato anche il tentato omicidio. Come venerdì notte: due fratelli alla fermata della tramvia sorpresi alle spalle pare da un connazionale. Uno, squarcio profondo al collo, è finito in prognosi riservata.

Si sono rifugiati sanguinanti dentro Mc Donald’s. Di giorno frotte di turisti e gente di passaggio in parte ‘oscurano’ le sgradite e pericolose presenze che aleggiano nel quadrilatero. Ma la notte no.

Dice Carlo Venturi, 64 anni, titolare di ‘Mister Price’ abbigliamento che c’è un certo disagiocostantm, che la soglia d’attenzione è permanente.

Ma le forze dell’ordine? "Giudicate voi. Per esempio non lasciamo mai sola una ragazza nel negozio. Neanche due. Chiudiamo a un orario regolare, le 20, non abbiamo anticipato per il timore, ma durante il giorno se ne vedono tante. C’è chi fa i suoi bisogni, di tutto mi creda, tra i binari della tramvia. Pochi giorni uno ha fischiato dalla mattina alla sera con un fischio da vigile, alla fine lo hanno fatto smettere. Spesso la sera entra il balordo di turno, ubriaco e mica sai sempre che possa finire bene...".

Ma le forze dell’ordine? Teme le divise chi teme le divise. "Qualche passaggio e via. Una presenza di agenti molto più continua, sistematica, credO che farebbe da deterrente. Invece hanno ripulito davvero la zona solo quando è venuta la Schlein...".

Elmedin, solo il nome, 23 anni, albanese, lavora all’Antica Porchetteria Granieri 1916’. "Parlo, ma niente foto. Non è prudente. Alcune volte ci sono tre-quattro spacciatori davanti all’ingresso, passano le dosi senza timori. Per i nostri clienti non è il massimo. E non somministriamo superalcolici: sarebbe peggio. Chiudiamo alle 21 anche per questo. Ci stiamo abituando...".

La rassegnazione al peggio non è il massimo della vita. Fatti di sangue. "Sì. Quelli che si sanno e quelli che non si sanno. Alcuni nordafricani hanno dato noia una ragazza, un mio amico che ha 18-19 anni l’ha difesa, hanno tentato di accoltellarlo..".

Hanno tentato? "Insomma, l’hanno ferito a un braccio, alla pancia...". Toni un po’ rassegnati anche in Patrizia Bastianelli, 65 anni, lavora in un bar tabacchi al ’fronte’.

"La Stazione è un po’ così. Tutte le Stazioni sono così. Ci sono gruppetti di giovani che fanno quello che sappiamo, ambulanze e la Polizia. Chiudiamo alle 18, il giorno dopo si riparte. E’ così". Altro ‘inviato al fronte’ Luca Chiostri, 60 anni, titolare dell’edicola davanti all’ingresso della Stazione.

Spazia: "Io passo dalla Fortezza in bici ogni giorno, potrei indicare gli spacciatori uno ad uno e dove si piazzano, punto per punto. Per restare alla Stazione, il centro nevralgico del malaffare è la Scalinata. Il cantiere? Mah, sono partiti coi lavori, per tre anni è rimasto tutto fermo, si nascondevano negli anfratti, ci dormivano anche. Controlli? Non come intendo io. Niente Polizia Municipale. A volte vedo la Polizia, ma se non ti fermi, non ti rendi conto di certi movimenti, delle problematiche. Le divise sono figure fondamentali per prevenire".

L’anno scorso commercianti e i ristoratori di piazza Stazione e di via Alamanni, esasperati dalla situazione, avevano inviato una petizione per sollecitare interventi decisi soprattutto nei tratti più a rischio: scalette, fermata tram, ingresso del parcheggio sotterraneo.

Alcuni titolari di locali volevano chiudere i battenti non oltre le 21-21.30 per paura. L’allora Prefetto Valerio Valenti aveva tentato di arginare la situazione con servizi di controllo ’dedicati’ e ripartiti tra le forze dell’ordine. Una pattuglia fissa nel tratto piazza Indipendenza-via Palazzuolo. A rotazione carabinieri, guardia di finanza, polizia e municipale furono chiamati a controllo il perimetro ’H24’ Una pattuglia in movimento in aggiunta a quelle già in servizio.

Ma la sperimentazione si è conclusa. E per avere sicurezza non si può fare troppo affidamento sulle circa 1.400 telecamere di videosorveglianza in città.