Firenze, 21 ottobre 2021 - Un investimento medio da 480mila euro. E’ quello che hanno fatto i fiorentini residenti in condominio approfittando del Superbonus 110%, che consente di fatto di fare lavori di riqualificazione energetica e miglioramento sismico a costo zero. Proprio il Superbonus sarà rinnovato anche per il 2023. E’ quanto prevede il documento programmatico di bilancio per il 2022, approvato dal consiglio dei ministri, che contiene le principali linee di intervento che verranno declinate nella manovra. Il Superbonus però, misura molto richiesta dai cittadini e apprezzata da chi lavora nel settore edile, resterà solo per i lavori nei condomini e negli Istituti autonomi case popolari. Resterebbero esclusi gli edifici unifamiliari, come i terratetto, e quelli plurifamiliari, composti da due o quattro unità immobiliari indipendenti. Sarà un problema per il settore edile, già alle prese con un eccezionale rincaro delle materie prime? "Probabilmente no – dice il presidente di Ance Toscana, Stefano Frangerini – perché ville e villette monofamiliari erano già penalizzate dai massimali di spesa. Non pensiamo si possa verificare un calo degli interventi". "Comunque – sottolinea – il Superbonus ha fatto bene al mercato".
Solo in Toscana il Superbonus ha messo in moto – dato al 31 agosto 2021 – 400 milioni di euro di investimenti, di cui circa 280 milioni di lavori già conclusi. La spesa media sui condomini è stata di oltre 480mila euro, mentre i proprietari di edifici unifamiliari hanno investito mediamente oltre 96mila euro, quelli delle unità immobiliari indipendenti oltre 82mila euro. Grazie al Superbonus è possibile usfruire di un credito di imposta del 110%, che può essere portato in detrazione nella dichiarazione dei redditi, oppure utilizzato per ottenere lo sconto in fattura o per la cessione del credito a intermediari finanziari, istituti bancari, agli stessi fornitori o a soggetti terzi. Attualmente, per poter godere del Superbonus, è necessario effettuare almeno un intervento cosiddetto ‘trainante’.
Gli interventi trainanti consistono, tra gli altri, nell’isolamento termico dell’involucro dell’edificio, che sia plurifamiliare o unifamiliare, e nella sostituzione degli impianti termici con impianti centralizzati. Una volta eseguito almeno uno degli interventi trainanti, il beneficiario può decidere di effettuare anche gli interventi cosiddetti ‘trainati’, come la sostituzione degli infissi, le schermature solari, l’installazione di impianti fotovoltaici, dei sistemi di accumulo, delle colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, degli impianti di domotica. L’insieme di questi interventi, trainanti e trainati, deve comportare un miglioramento minimo di almeno due classi energetiche dell’edificio.