EMANUELE BALDI
Cronaca

Firenze, un anno con La Nazione. Via Mariti e Calenzano, lavoro killer. Gambelli, il vescovo dal carcere. E Funaro prima sindaca donna

Il dramma di Joe Barone, le accuse di Hollberg alla città meretrice e la rivolta anti airbnb. I sorrisi: dal ritorno del tram in centro ai viola che fanno sognare. Bove, la paura e il sollievo.

"Una volta che una città è diventata meretrice sarà impossibile farla tornare vergine". All’alba dell’anno nuovo Cecilie Hollberg, direttrice della Galleria dell’Accademia fece a fette una Firenze a suo dire completamente genuflessa al turismo più ingordo e becero. Seguirono sdegni istituzionali vari ed eventuali e una parziale retromarcia della stessa che però poco tolse alla ruvida pesantezza delle parole.

Al tramonto del 2024, è cronaca di questi giorni, il blitz degli attivisti di ’Salviamo Firenze X viverci’ con le keybox – le scatoline portachiavi delle locazioni turistiche appese ai palazzi elette a simbolo fisico delle storture dell’overtourism – ricoperte di scotch con relativa scritta Rimozione forXata. Sembra quasi una storia circolare, quella di una parte della città che ha dichiarato una ’pacifica’ guerra agli affitti brevi. A marzo arriveranno le nuove linee guida di Palazzo Vecchio per arginare gli abusivismi del sistema. Una storia ancora da scrivere.

Una che abbiamo già scritto, purtroppo atroce, è avvenuta alle 8,52 del 15 febbraio quando una trave di cemento è collassata nel cantiere Esselunga di via Mariti portandosi dietro tre solai, tonnellate di calce viva e cancellando l’esistenza di cinque operai. Luigi Coclite, Taoufik Haidar, Mohamed El Ferhane, Mohamed Toukabri e Bouzekri Rahimi resteranno per sempre nel cuore dei fiorentini.

In marzo un dramma scuote il mondo viola. Il 19 marzo, a soli 57 anni, muore al San Raffaele di Milano il dg della Fiorentina Joe Barone, colpito da malore due giorni prima a Bergamo, poco prima della sfida tra l’Atalanta e i gigliati. Meno di un mese dopo se ne va un’icona della moda mondiale, il fiorentinissimo Roberto Cavalli. La scia di dolore sembra non voler mollare la presa sulla città. In una domenica di pallone come le altre, allo stadio Ballerini di Campi Mattia Giani, 26 anni, del Castelfiorentino si accascia sul terreno di gioco. Morirà all’ospedale di Careggi tra lo strazio dei familiari.

Il 18 aprile una svolta nella Chiesa fiorentina. Nel solco del magistero di Papa Francesco arriva il nuovo arcivescovo di Firenze. E’ don Gherardo Gambelli, missionario in Ciad, cappellano di Sollicciano. Maggio, il 17 del mese i tifosi viola salutano quella che è stata la loro casa per 92 anni, la curva Fiesole dove stanno per entrare le ruspe (che si riveleranno nei mesi a venire non proprio svelte) ad avviare il restyling del Franchi che sarà completato nel 2029. La mattina del 25 la testa di Sirio buca la pancia del centro storico per le prove tecniche della Vacs, la variante della tramvia. Era la fine degli anni ’50 quando l’ultima verga fu sollevata all’ombra del Duomo.

A giugno Firenze sceglie il successore di Dario Nardella. Al ballottaggio del 23 e 24, festa del patrono, Sara Funaro, 48 anni, psicologa e candidata dem diventa la prima sindaca donna della storia della città superando il battagliero e caustico Eike Schmidt, messo in campo dal centrodestra.

Si entra nel cuore dell’ennesima estate rovente e nel penitenziario fiorentino di Sollicciano la faccenda si fa incandescente quando il suicidio di un detenuto di appena vent’anni scatena la rivolta interna al carcere.

In agosto Ezio, un novantunenne di via Maso Finiguerra, viene brutalmente pestato a sangue da due balordi mentre rincasa. Lotta per la vita, la sua fibra forte lo salva ma la vicenda scuote la città e riaccende i riflettori su un rione sbandato e senza futuro. Settembre: l’anticiclone molla la presa di schianto, arrivano gli acquazzoni e Campi Bisenzio si ritrova di nuovo con l’acqua alle ginocchia. Per fortuna stavolta nessuna vittima. Ma rabbia sì. A fine ottobre la città scopre che l’ex Astor, il fatiscente albergo teatro della sparizione della piccola kata andrà all’asta.

Dicembre si apre con la città che trattiene il fiato per Edoardo Bove, che crolla in campo privo di sensi contro l’Inter. Lo spettro della tragedia di Astori, poi il grande sollievo del giorno dopo. La mattina del 9 un’esplosione fa balzare il cuore in gola alla città. Arriva dal deposito Eni di Calenzano. La deflagrazione non lascia scampo a Vincenzo Martinelli, Carmelo Corso, Gerardo Pepe, Franco Cirielli e Davide Baronti. E Firenze piange ancora.