Con una puntata nel passato del capitano Arcieri durante la guerra di Russia e l’occupazione dell’Ucraina, in un presidio militare e sanitario italiano, Leonardo Gori riporta i lettori del suo "La libraia di Stalino" (ed. Tea) alla riscoperta di un legame dimenticato con quella vicenda, con sapiente dosaggio tra conoscenze storiche (soprattutto dei servizi segreti) e narrazione. Con "Dna Chef" (Voland) Roberta Lepri si interroga attraverso la figura di Guido Nocentini, chef pugliese quarantenne, che è interessato solo al lavoro e non ha una vita affettiva, se il destino è davvero scritto nei nostri geni e se le situazioni, come il lockdown, non ci consentano di sperimentare gli effetti del libero arbitrio, dando fecondità alle radici che ci hanno generati. E fin qui i primi due dei tre finalisti della nuova edizione del "Premio Letterario Chianti", ascoltati dalla giuria popolare di 300 persone e dai lettori in due incontri molto partecipati e animati da una fitta serie di domande, a Barberino Tavarnelle e Impruneta. Sabato 27 aprile alle 17 nel Teatro Comunale Niccolini di San Casciano, sarà Giacomo Sartori (nella foto) a presentare il suo romanzo "Fisica delle separazioni in otto movimenti" (edito da Exorma) con cui esplora i cambiamenti dell’amore e i meccanismi della separazione. Una guida per ascoltare la vita dell’altro e dell’altra che ci sta davanti nella sua unicità.
CronacaFisica delle separazioni in otto movimenti. Così cambia l’amore