GIULIO ARONICA
Cronaca

Florence Dance Festival: Anbeta Toromani illumina il cielo di S. Maria Novella

La ballerina di origini albanesi sarà la star domani sera dell'atteso spettacolo "Preludes danze al pianoforte", coreografato da Massimo Moricone. Sul palco, anche i partners Alessandro Macario e Amilcar Moret Gonzalez e la pianista Sofia Vasheruk.

Anbeta Toromani

Anbeta Toromani

Firenze, 11 luglio 2024 - Fisico longilineo, tecnica perfetta, talento indiscutibile. Il grande pubblico la conosce per la sua partecipazione al talent show di Canale 5 "Amici di Maria De Filippi", ma per gli addetti ai lavori Anbeta Toromani è prima di tutto la stella della Carmen coreografata da Gheorghe Iancu e diretta dal Premio Oscar Dante Ferretti, la protagonista assoluta delle stagioni del Teatro San Carlo di Napoli dal 2012 al 2017, e la musa del maestro Amedeo Amodio per le produzioni di Schiaccianoci, Coppelia e Carmen. 

Alla ricerca di progetti sempre più ambiziosi, la ballerina di origini di albanesi porta per la prima volta a Firenze, nella capitale dell'arte, della cultura e della bellezza, lo spettacolo "Preludes danze al pianoforte", che ripropone il sodalizio con il coreografo Massimo Moricone, già sperimentato con successo nel 2013 all'Opera di Bratislava - e poi in Italia a Roma, Udine, Rovigo e Gorizia - nel balletto "Romeo e Giulietta". L'occasione è speciale, lo scenario suggestivo: Anbeta sarà ospite domani sera della trentacinquesima edizione del Florence Dance Festival, che si svolge nel Chiostro Maggiore di Santa Maria Novella. 

Una sfida emozionante, che unisce pianoforte e danza in un unico respiro: sul palco, sarà infatti accompagnata dai partners Alessandro Macario e Amilcar Moret Gonzalez, che si esibiranno sulle note della giovane pianista moscovita Sofia Vasheruk. La prima parte presenta i preludi di Chopin ed è dedicata al maitre de ballet russo Evgenij Poljakov - storico direttore del MaggioDanza dal 1988 al 1995 - mentre il secondo momento è riservato alle melodie di Debussy e Rachmaninov, sino al gran finale con la Chaconne di Bach. Un ritorno alle origini, all'essenza dell'arte - pianoforte e danza, suono e movimento - che sposa una dimensione quasi artigianale dell'atto artistico . non a caso, nato durante il periodo della pandemia da covid - come momento di stasi e contemplazione - estetica ed estatica - del nostro essere più semplicemente spirituale.