Fochi più forti di tutto. L’incognita maltempo e l’election day non li ostacolano

Lungarni gremiti per assistere allo spettacolo dell’anno. Dal Piazzale Michelangelo un gioco di colori e figure in cielo. I fiorentini si uniscono poche volte l’anno ma il 24 giugno non si tocca.

Fochi più forti di tutto. L’incognita maltempo e l’election day non li ostacolano

Fochi più forti di tutto. L’incognita maltempo e l’election day non li ostacolano

Che San Giovanni sarebbe senza ’fochi’? In bilico fino all’ultimo minuto, in questa estate che non si decide a trovare un equilibrio, o nel forno a braccetto con Minosse o sotto il diluvio come ieri. Ma alla fine, è bastato quell’accenno di tenuta del cielo plumbeo per far partire uno degli appuntamenti dell’anno imperdibile per i fiorentini: lo spettacolo pirotecnico di San Giovanni. I ‘fochi’ come si dice da queste parti. Partiti alle 22 dal piazzale Michelangelo per colorare l’Arno e il centro storico con tanti giochi di luce: dagli immancabili gigli colorati al tricolore nazionale, le fontane e le girandole, e, novità di quest’anno, le esplosioni di giallo, doveroso omaggio al Tour de France che a giorni sarà qui. E poco importa se, come più di uno ha notato, sarebbe stato più a tema l’azzurro dell’Italia che proprio in quel momento si giocava con tanta fatica il prosieguo dell’avventura agli Europei. O il rosa in omaggio alla prima sindaca di Firenze. Già, perché fra le ’stranezze’ e le concomitanze di quest’anno, oltre al meteo ballerino, ci sono stati il ponte festivo ed elettorale per eleggere il primo cittadino e la partita decisiva contro la Croazia in tv. Ma si sa: al cuore non si comanda e i fuochi d’artificio sono un patrimonio della città, come ben sanno alla Società San Giovanni Battista, che, grazie al contributo della Fondazione CR Firenze, li organizza ogni anno. Prima dei fochi c’è stata l’esibizione della banda musicale della Polizia di Stato, diretta dal maestro Maurizio Billi.

Collante dei fiorentini che per non perderseli affollano i lungarni e ingoiano l’impazienza dettata da chilometri di coda e ricerca di parcheggio. Gratuiti, e quindi alla portata di tutti. A portata di critica ("l’erano più belli l’anno scorso" oppure "anno durarono di più", gli immancabili refrain) e quindi perfettamente aderenti all’inclinazione locale alla polemica più e meno sterile, più o meno benevola, perché borbottare è un po’ lo sport cittadino.

Nulla come la notte del 24 giugno (tifo per la Fiorentina a parte) sa ricompattare i fiorentini: non c’è questione di censo, perché sono gratis, né di età o di genere. L’importante è che ci siano, poi che piacciano o meno, alla fine poco importa.