Firenze, 26 aprile 2021 - Doppio focolaio di variante brasiliana in due studentati universitari di Firenze: per ora ci sono sessanta ragazzi contagiati, la maggioranza priva di sintomi o con manifestazioni leggere del virus. Ma la situazione è ugualmente preoccupante. E per ragioni varie e diverse. Si tratta di due cluster separati, uno allo studentato Campus X di viale Morgagni, con 42 positivi con variante brasiliana su circa 150 ospiti, l’altro con 18 casi alla residenza universitaria Villa Val di Rose al Polo scientifico di Sesto Fiorentino.
Entrambi sono riferiti a due feste di laurea celebrate con balli, canti, e banchetti il 17 e 18 aprile scorsi, con Firenze uscita da qualche ora dalla zona rossa. Ci sono state enormi difficoltà per il tracciamento dei casi. Molti ragazzi, risultati successivamente positivi, non erano stati segnalati dagli amici durante le interviste dei contact tracer dell’Asl Toscana centro. La reticenza è ormai un fenomeno molto diffuso. Motivo per cui ci si aspetta che possano emergere altri positivi nei prossimi giorni.
Anche perché le feste hanno aperto le porte anche a invitati non residenti nelle strutture studentesche. Il problema è che il virus continua a circolare e che la variante brasiliana è particolarmente contagiosa e aggressiva. E che il numero dei contagiati nelle fasce di età giovanili non è mai stato così alto e proprio nel giorno in cui si aumenta il numero degli studenti ammessi alla didattica in presenza dal 50 al 70% in tutte le cinque classi degli istituti superiori e all’università con prenotazione alle lezioni, sebbene con capienza ridotta. Ci sono aule in cui la riduzione è del 40%, alte in cui arrivafino al 66%, mediamente si riesce a far sedere un terzo degli studenti, motivo per cui andrà avanti la didattica mista, tutti i corsi saranno trasmessi in diretta sul web e registrati. Era così anche all’inizio dell’anno accademico quando poi si tornò rapidamente alla didattica a distanza, con l’aumento dei contagi e l’ingresso in zona rossa. In Toscana, nella settimana che si è chiusa ieri sono stati registrati complessivamente 6.236 casi, oltre mille in meno rispetto alla settimana precedente quando ne erano stati conteggiati 7.370, quindi con una flessione del 18%. Scende leggermente anche la percentuale di positivi ai tamponi di prima diagnosi, dal 13,8 al 13,5%, ma purtroppo aumenta notevolmente il dato del contagio nelle fasce più giovani: fino a 18 anni sono stati 1.099 i casi registrati sui 6.236, ovvero il 17,6% del totale, una percentuale che non era mai stata così alta. E la situazione fra i ventenni è peggiore. In base ai dati la Toscana è la quarta regione con il più alto tasso di nuovi positivi settimanali su 100mila abitanti: 169, deitro a Valle d’Aosta, Puglia, Campania e Basilicata. Mentre va molto meglio nella rossa Sardegna, con 119 casi ogni 100mila. Le province che soffrono di più sono sempre quella di Prato dove l’incidenza è ancora a 280, Pistoia a 194, Firenze a 183. Diminuisce il numero dei ricoverati sebbene resti ancora elevato con 1.705 persone nei reparti di degenza Covid (24 in meno rispetto al giorno prima), di cui 252 in terapia intensiva (3 in meno).
L'intervento del Dsu Toscana
Il Dsu Toscana (l'Azienda della Regione Toscana per il Diritto allo Studio Universitario, interviene sui focolai di variante brasiliana all'interno di due residenze Universitarie (Campus X che è privata e non gestita dall'Azienda Regionale DSU Toscana e quella di Val di Rose a Sesto Fiorentino gestita dal Dsu Toscana) per spiegare che "dal 15 aprile scorso i 18 alloggiati risultati positivi al tampone molecolare sui 51 presenti nella struttura, sono stati messi in isolamento controllato e monitorato attraverso l'applicazione della apposita procedura che impedisce ai soggetti interessati di avere contatti con gli altri alloggiati. L'individuazione di alcuni casi ha indotto l'Azienda ad effettuare in collaborazione con l'Usl e la Croce Rossa il successivo tampone molecolare a tutti gli alloggiati della Residenza da cui sono risultati i 18 positivi, di cui 15 posti immediatamente in isolamento nelle camere dedicate all'emergenza Covid presenti in struttura e 5 affidati alle residenze sanitarie dell'Usl. Dall'avvio del periodo di quarantena gli alloggiati interessati dalla procedura non possono venire a contatto con altri studenti rimanendo in isolamento negli spazi assegnati fino a quando non verranno nuovamente sottoposti al test per verificare la eventuale negativizzazione".