REDAZIONE FIRENZE

Fondazione Museo Ginori ferma da mesi, Montanari scrive al ministro

In attesa del rinnovo del cda, il presidente: "Il decreto di nomina pronto a dicembre, poi tutto si è improvvisamente bloccato"

Il professor Tomaso Montanari, presidente della Fondazione Museo Ginori

Il professor Tomaso Montanari, presidente della Fondazione Museo Ginori

Da quasi cinque mesi la Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia è in pratica in stallo con la possibilità di portare avanti solo l’ordinaria amministrazione. Un problema dovuto al mancato rinnovo del Consiglio di amministrazione ad opera del Ministero della Cultura per il quale il presidente della Fondazione, il professor Tomaso Montanari, ha interpellato direttamente, con una lettera aperta, il ministro della Cultura Alessandro Giuli: "Il consiglio di amministrazione della Fondazione da me presieduto – scrive Montanari – è scaduto lo scorso 20 ottobre. Ai primi di dicembre era pronto il decreto ministeriale che nominava un nuovo consiglio: il sottoscritto come presidente e gli altri membri come consiglieri avevamo già dato il nostro assenso alla nuova nomina, inviando la necessaria documentazione personale. A quel punto, tuttavia, l’iter di firma del decreto si è improvvisamente e inspiegabilmente bloccato, e nessuno, dal Ministero, ha più risposto alle ripetute richieste di adempimento pervenute dagli altri soci della Fondazione: la Regione Toscana e il Comune di Sesto Fiorentino".

Per questo motivo la Fondazione, anche per decisione dell’Assemblea dei soci riunitasi due giorni fa, "si trova ora costretta a compiere solo gli atti strettamente necessari per la sua sopravvivenza, sospendendo ogni altra attività. Chiude così il parco aperto al pubblico, si interrompono prestiti a mostre, collaborazioni esterne e iniziative didattiche. E si sospendono le decisioni relative alla progettazione dell’allestimento del nuovo museo, proprio mentre, finalmente, il cantiere è aperto".

Dopo quattro anni di impegno del CdA e dell’assemblea dei soci, dunque, – fa notare Montanari – si interrompe il cammino per arrivare alla riapertura del nuovo Museo Ginori: "ne siamo costernati - aggiunge - e non comprendiamo la ragione dell’inerzia che provoca questa brusca fermata". Da qui la richiesta pubblica al Ministro "di prendere sollecitamente una decisione per il futuro del Museo Ginori, quale che essa sia".

Una presa di posizione forte quella di Montanari che si inscrive in una vicenda ormai annosa visto che la chiusura dello storico Museo di Doccia di viale Pratese, con il suo inestimabile patrimonio, risale al maggio 2014 per effetto del fallimento della Richard Ginori 1735 spa. Nel 2017 il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo aveva comunicato l’avvenuto acquisto del Museo. Due anni più tardi l’allora ministro Dario Franceschini, il presidente della Regione Enrico Rossi e il sindaco di Sesto Lorenzo Falchi avevano firmato l’atto di nascita della Fondazione chiamata a gestire la ‘nuova’ struttura museale della quale, l’anno successivo, Montanari è stato nominato presidente.

Sandra Nistri