ROSSELLA CONTE
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Cronaca

Fondazione Caponnetto: "In sei mesi 639 episodi di microcriminalità a Firenze". Le zone più colpite

Il dossier dei cinque quartieri: Gavinana la zona dove si vive meglio, il centro è il più bersagliato. Venerdì 7 marzo l'assemblea

Salvatore Calleri, Roberto Sbenaglia e Simone Gianfaldoni

Salvatore Calleri, Roberto Sbenaglia e Simone Gianfaldoni

Firenze, 6 marzo 2025 – Sono 639 gli episodi di microcriminalità di strada negli ultimi sei mesi, da settembre a febbraio: spaccate ai danni di negozi e automobili, borseggi, aggressioni, risse. È quanto emerge dal monitoraggio della Fondazione Antonino Caponnetto, che ha realizzato una mappa dei reati basata su fonti aperte, ovvero segnalazioni dei cittadini e notizie di stampa. Un’analisi, che offre uno spaccato della situazione, pur consapevole che circa il 40% dei casi non viene censito, che è stata presentata questa mattina alla presenza del super poliziotto Roberto Sbenaglia, di Simone Gianfaldoni, presidente del comitato Cittadini attivi San Jacopino e di altri esponenti di comitati. Scendiamo nei dettagli del dossier.

Il centro storico è l’area più colpita. Il Quartiere 1, cuore pulsante della città, registra il numero più elevato di reati: ben 418. Le spaccate rappresentano il fenomeno più diffuso con 270 episodi, seguiti da 37 tra rapine e aggressioni, 17 risse e 6 accoltellamenti. Una concentrazione di criminalità che trova spiegazione nella forte presenza turistica e commerciale. Subito dopo troviamo il Quartiere 5 (Rifredi, Novoli, Peretola) con 75 episodi segnalati. Qui si contano 17 spaccate, 15 tra rapine e aggressioni, 10 ferimenti e 9 episodi legati all’uso improprio di fuochi d’artificio, che per la Fondazione Caponnetto possono essere associati a scambi di messaggi criminali o arrivi di partite di droga. A seguire il Quartiere 2 (Campo di Marte), dove si registrano 70 reati, con una netta prevalenza di spaccate (44 episodi), seguite da 9 episodi di fuochi e 4 tra rapine e aggressioni. Anche il Quartiere 4 (Isolotto, Legnaia) presenta numeri simili, con 68 episodi complessivi: 45 spaccate, 10 tra aggressioni e rapine, 5 casi di fuochi d’artificio. Il Quartiere 3 (Gavinana, Galluzzo) è invece l’area più sicura, con appena 8 episodi registrati: 2 spaccate, 3 episodi di fuochi e altrettanti reati minori.  

"Abbiamo deciso di raccogliere le segnalazioni per realizzare una mappa della criminalità di strada. Se sottovalutata, questa situazione potrebbe evolversi in forme di criminalità organizzata" sottolinea il presidente della Fondazione Salvatore Calleri. Che aggiunge: "Stiamo registrando un aumento delle segnalazioni di persone armate di coltelli e mannaie un fenomeno in espansione legato alla presenza di pandillas e baby gang. Oggi in città si contano circa cinquanta gruppi organizzati. A questo si aggiunge un’anomalia allarmante: l’uso sempre più frequente di fuochi d’artificio non riconducibili a ricorrenze. Spesso questi segnali coincidono con arrivi di partite di stupefacenti". Per contrastare il fenomeno, secondo il presidente della Fondazione Caponnetto, è necessaria una strategia che unisca sicurezza e prevenzione sociale: "Non bastano i controlli, servono presidi mirati e interventi per affrontare il disagio giovanile. Bisogna coinvolgere gli operatori di strada e promuovere un’azione integrata che punti a disinnescare le cause di questa microcriminalità prima che degeneri".

Venerdì 7 marzo presso la Sala Humanitas (ingresso via Paisiello, angolo Ponte alle Mosse) alle ore 21 ci sarà un'assemblea per parlare, con gli esperti della sicurezza e i rappresentanti delle forze dell'ordine, dell'attuale situazione.