MANUELA PLASTINA
Cronaca

Fonte Fata Morgana, addio umidità. Rush finale per recuperare il Ninfeo

Fondi in arrivo dall’autorità idrica per l’opera del Giambologna, al centro di una maxi riqualificazione

Il sindaco Pignotti, nella foto davanti alla Fonte della Fata Morgana, ha accolto con soddisfazione l’arrivo delle risorse

Il sindaco Pignotti, nella foto davanti alla Fonte della Fata Morgana, ha accolto con soddisfazione l’arrivo delle risorse

Entro tre mesi partiranno i lavori per salvare la Fonte della Fata Morgana dall’umidità: il Comune ha ottenuto il primo posto nel bando dell’Autorità idrica toscana per la riqualificazione di manufatti idrici e la valorizzazione del patrimonio culturale. Riceverà 40 mila euro da destinare alla salvaguardia del Ninfeo del Giambologna sulla collina di Fattucchia. I nuovi fondi vanno a cofinanziare un progetto già approvato di recupero del ninfeo cinquecentesco e finanziato con 200 mila di risorse comunali, altri 40 mila euro dalla Fondazione CR Firenze nel bando "Arte e Conservazione" e 32 mila euro in arrivo grazie al crowdfunding promosso da Artigianato e Palazzo.

Con la vittoria anche di questo bando, può prendere il via nello specifico il progetto di recupero delle acque di monte provenienti dalla collina: grazie alla realizzazione di opere di risanamento conservativo della porzione lato monte dell’edificio, saranno ripristinati gli antichi acquidocci e realizzate nuove trincee drenanti. Obiettivo è rimettere in moto la rete già esistente e togliere il Ninfeo dal deterioramento causato dalle infiltrazioni e dall’umidità. "Possiamo finalmente dare un’accelerazione a un progetto su un monumento tanto bello quanto fragile – dice il sindaco Francesco Pignotti –. Questo nuovo importante pacchetto di risorse ci permette di concretizzare i primi interventi su un luogo che una volta riqualificato e protetto dovrà riaprire le sue porte al pubblico con nuove offerte culturali".

La Fonte, conosciuta anche come Casina delle Fate o "Casina rosa" per il colore dell’intonaco delle sue pareti a finti mattoni rosa, fu fatta costruire da Bernardo Vecchietti nel parco di villa Il Riposo, residenza estiva della famiglia e sede di una ricca collezione artistica.